Energia elettrica dalle acque siciliane: inizia la fase di test di Iswec
Circa il 70% della superficie terrestre è coperta da oceani e mari e il dato in sé spiega la rilevanza di ISWEC, il dispositivo sviluppato da Wave of energy che produce energia pulita dal moto ondoso. L'estensione delle acque fa sì che, secondo la società torinese, questa tecnologia possa rispondere – almeno potenzialmente – al fabbisogno energetico di 27 miliardi di persone. Ma andiamo per gradi, perché con un po' di ritardo sulla tabella di marcia Wave of energy sta per mettere in mare il suo primo dispositivo su scala 1:1. Ad ospitare Iswec, a partire da venerdì 7 agosto 2015, saranno le acque a largo dell'isola di Pantelleria, in Sicilia, con l'attesa che tra settembre ed ottobre il dispositivo possa essere collegato alla rete elettrica.
Iswec ha l'aspetto di un'imbarcazione larga 8 metri e lunga 14, che, mossa dalle onde, porta il giroscopio a girare e a produrre energia elettrica. Giuliana Mattiazzo, coordinatrice del progetto con il collega Ermanno Giorcelli del dipartimento di Ingegneria meccanica e aerospaziale del Politecnico di Torino, ha spiegato che la scelta del Mediterraneo – fatta sulla base dei modelli matematici messi a disposizione da Enea – non è stata casuale, perché l'onda di questo mare "è diversa dall'onda dell'oceano, in quanto è più frequente e meno ampia". Altrove, però, Iswec potrebbe produrre un quantitativo anche maggiore di energia. Nel Mediterraneo il dispositivo potrebbe produrre tra i 4 e gli 11 chilowatt per ogni metro di lunghezza del fronte onda (240 MW all'anno), contro i 25 delle Canarie e i 75 sulle coste tra Irlanda e Scozia.
Il moto ondoso è una delle fonti di energia rinnovabili più promettenti. Al momento sono molto pochi i dispositivi commercializzati, ma tante sono le ricerche ed i test in corso. Dopo l'esperienza di Pantelleria, Iswec potrebbe essere commercializzata e proporsi come una soluzione economicamente fattibile per produrre energia senza impattare negativamente sull'ambiente.