Espressione di dolore del feto: sofferenza reale o solo “comunicata”? (FOTO)
Dopo i primi mesi nei quali il piccolo embrione, crescendo, è diventato un feto, ecco che la riconoscibilità delle forme inizia a palesarsi stupefacente. Il viso del bambino si fa sempre più definito. Si riconosce la bocca che, aprendosi e chiudendosi mangia, che si copre con le mani il viso e che si esibisce in espressioni facciali. Nel tentativo di comprendere la relazione tra queste espressioni, le esperienze vissute sul momento dal bambino e le sue propensioni future, il dott. Reissland ha sottoposto 15 madri ad ecografie periodiche in 4D. L'uso di questa tecnologia permette di poter osservare l'embrione con incredibile precisione, dando inoltre anche il senso della profondità. Si tratta dunque di un tipo di ecografia ideale per osservare le espressioni del bambino.
Le espressioni di dolore, visibili ad esempio nell'immagine che apre l'articolo, sono realmente causati da sofferenze del bambino? Secondo alcuni il dolore può essere percepito solo a partire dalla 24a settimana, secondo altri dalla 32a. Dopo lo studio, il dott. Reissland suggerisce che "le espressioni facciali dei feti siano l'espressione di un processo di sviluppo che sembra si possa mettere in relazione alla maturazione del cervello, piuttosto che a dei sentimenti". L'esame facciale dei feti, secondo l'autore della ricerca, potrebbe costituire un indicatore aggiuntivo sulla salute dei feti e potrebbe essere utile, inoltre, a capire se il comportamento del bambino può "suggerire" quello del futuro uomo. Detto altrimenti: se un feto sbadiglia spesso o prima di altri, lo stesso gesto sarà più frequente anche dopo la nascita?