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Ecco perché vogliono sopprimere i cani di Johnny Depp

Il ministro australiano chiede l’espulsione dei cani di Johnny Depp per proteggere la biodiversità del Paese, come previsto dalla legge.
A cura di Zeina Ayache
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I canguri sono i celebri mammiferi australiani
I canguri sono i celebri mammiferi australiani

In questo ore circola la notizia riguardante i cani di Johnny Depp che, causa di una svista dell'attore, sarebbero a rischio eutanasia nel caso in cui non dovessero essere accompagnati immediatamente oltre i confini continentali. Il ministro dell'Agricoltura australiano Barnaby Joyce non ha intenzione di tirarsi indietro, non è interessato al mestiere del Signor Depp, né al destino al quale condannerebbe, senza pensarci, i due cani.

Prevenire è meglio che curare

La sua non sarebbe mera cattiveria, bensì consapevolezza della fragilità dell'ecosistema australiano che, proprio in questi ultimi decenni, ha visto l'estinzione di alcune specie di mammiferi anche a causa dell'arrivo di specie straniere che ne hanno sconvolto l'esistenza. La biodiversità australiana ha assunto il suo carattere particolare e unico proprio perché per milioni di anni ha vissuto in totale isolamento. Tutto ciò ha portato allo sviluppo di circa 560.000 differenti specie che, nella maggior parte dei casi, si trovano solo in Australia: come il 92% delle specie di piante più alte, 87% dei mammiferi, il 93% dei rettili, il 94% delle rane e il 45% degli uccelli. Ad oggi, 1.700 specie e comunità ecologiche sono a rischio estinzione e questa potrebbe essere solo la punta di un iceberg pronto a sconvolgere completamente la biodiversità australiana.

La biodiversità è un bene prezioso

La biodiversità è il bene più prezioso dell'Australia
La biodiversità è il bene più prezioso dell'Australia

Il territorio, proprio perché per moltissimo tempo non ha vissuto l'invasione di esseri viventi stranieri (animali, piante o esseri umani), ha raggiunto un perfetto equilibrio che, allo stesso tempo, ha reso molto vulnerabili le specie autoctone. Non è raro infatti che in un ambiente sia proliferata una specie grazie all'essenza di un predatore naturale e che questa abbia a sua volta modificato il territorio. In questo caso, l'introduzione di un animale cacciatore potrebbe modificare completamente la vita in quel punto, un po' come è accaduto con i gatti domestici rinselvatichiti che hanno duramente minacciato la sopravvivenza dei piccoli marsupiali. Portati dai primi coloni britannici, i gatti domestici hanno con il tempo ritrovato il loro lato più selvaggio che li ha spinti a nutrirsi dei piccoli marsupiali. Per questo motivo il governo sta pensando di ridurre drasticamente il numero di gatti presenti sul territorio. Insomma una nuova tragedia si va ad aggiungere ad un'altra e tutto a causa degli esseri umani.

Le ragioni del ministro

I cani controllati possono entrare in Australia dopo la quarantena
I cani controllati possono entrare in Australia dopo la quarantena

La conservazione della biodiversità australiana è ciò che sta a cuore alle istituzioni e agli abitanti stessi in quanto talmente fragile che, se intaccata, rischierebbe di crollare su sé stessa provocando conseguenze catastrofiche. Tutto considerato, risulta scontata e giustificabile la dura presa di posizione del ministro australiano. Libera dalla rabbia, l'Australia non ha intenzione di ritrovarsi a dover gestire eventuali epidemie. Certo non sarebbe il caso dei cani di Johnny Depp che con tutta probabilità sono vaccinati, ma la legge dovrebbe essere uguale per tutti.

Cani e gatti in vacanza in Australia

L'accesso a cani e gatti in Australia è consentito, ma richiede il superamento di alcuni passaggi, sia prima che dopo l'arrivo nel Paese. Gli animali devono infatti avere il microchip identificativo, essere in regola con le vaccinazioni comprese l'antirabbica, a prova della quale è necessario un esame del sangue, oltre ad un'interminabile elenco di visite da effettuare anche una volta atterrati che comprendono la quarantena, la cui durata può variare a seconda del Paese di provenienza. Ed è proprio quest'ultimo punto che l'attore non avrebbe rispettato.

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