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Ecco come reagisce il nostro corpo a un’abbuffata

Un’indagine condotta nel Regno Unito su 14 uomini cui è stato chiesto di mangiare fino oltre il normale senso di sazietà mostra che un eccesso di cibo una tantum non causa particolari danni per la salute. I ricercatori: “Osservato solo un lieve aumento di zuccheri e grassi nel sangue”.
A cura di Valeria Aiello
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Qual è la reazione del nostro corpo quando mangiamo più del normale? La risposta a questa domanda arriva da un’indagine condotta nel Regno Unito su quattordici uomini che hanno mangiato “fino a quando non riuscivano a mandare giù neanche più un boccone” per poter valutare la risposta metabolica del nostro corpo a un’abbuffata. In una prima prova, i ricercatori hanno chiesto ai partecipanti allo studio di mangiare una pizza fino a quando non si sentissero sazi (circa 1.500 calorie in media ciascuno) – poco meno di una pizza più grande. In una seconda prova, svolta in un giorno diverso, hanno invece chiesto a tutti di andare oltre il normale senso di sazietà e di mangiare quanta più pizza possibile. Sorprendentemente, gli uomini sono riusciti a mangiare più del doppio di una pizza normale (circa 3mila calorie in media), anche se alcuni sono stati in grado di mangiare l’equivalente di più di due pizze e mezzo (4.800 calorie).

Ecco come reagisce il nostro corpo a un'abbuffata

Per l’analisi sono stati prelevati campioni di sangue a intervalli di tempo regolari per quattro ore dall’inizio di ogni pasto. “Nonostante abbiano tutti mangiato il doppio del cibo, abbiamo osservato solo un lieve aumento dei livelli di zuccheri e di grassi nel sangue – spiegano i ricercatori  – . Abbiamo visto che gli ormoni rilasciati dall'intestino e dal pancreas (compresa l’insulina) hanno aiutato il corpo a regolare i livelli di zucchero nel sangue. Anche la frequenza cardiaca è stata elevata dopo il pasto, confermando che il corpo stava lavorando più duramente per tenere le cose sotto controllo”.

I risultati sembrano suggerire che una sola abbuffata non abbia particolari effetti sulla salute, almeno nelle prime quattro ore. “I nostri risultati ci dicono che un eccesso di cibo una tantum non causa particolari danni, anche se singole giornate di sovralimentazione possono compromettere il controllo dell’insulina – spiegano i ricercatori – . Essere in grado di mantenere la glicemia e i grassi in un intervallo normale indica quanto sia sano il metabolismo di una persona e, al contrario, può anche mostrare il rischio di sviluppare malattie, tra cui diabete di tipo 2 o malattie cardiovascolari”. Misurato anche “come le persone si sentivano dopo mangiato, osservando pienezza, sonnolenza e voglia di alcuni tipi di alimenti… – aggiungono i ricercatori – . Anche se dopo un’abbuffata sentiamo spesso di avere “spazio per un dessert”, i partecipanti al nostro studio non avevano voglia di qualsiasi cosa (neanche cibi dolci) dopo aver mangiato oltre il livello di sazietà anche a quattro ore dal pasto”.

Le conseguenze di un’abbuffata potrebbero però presentarsi dopo. “Se ci fossimo concentrati su un periodo più lungo, ad esempio sei o otto ore, avremmo potuto notare alcune differenze, soprattutto perché le concentrazioni di grasso nel sangue rimangono più elevate più a lungo. L’obiettivo di future ricerche potrà quindi essere quello di capire come il nostro corpo affronta un nuovo pasto dopo aver mangiato un’abbuffata”.

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