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Ecco come gli opposti si attraggono, se vogliono fare figli

Ricercatori americani hanno scoperto che le femmine di scimpanzé riescono a selezionare i propri partner riproduttivi in base alla divergenza del patrimonio genetico.
A cura di Andrea Centini
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cover scimpanzé

Un team di primatologi della Duke University di Durham (Carolina del Nord) ha scoperto che le femmine di scimpanzé (Pan troglodytes), pur essendo promiscue e accoppiandosi con numerosi maschi della propria comunità, quando debbono generare figli sono in grado di selezionare il partner sessuale in base al patrimonio genetico, in modo che esso sia il più distante possibile dal proprio. Si tratta di un comportamento decisamente interessante che presenta diversi lati ancora da comprendere, tuttavia gli studiosi ritengono gli scimapnzé riescano a fare questo tipo di selezione riproduttiva attraverso l'odore, l'aspetto o i versi emessi dai partner.

Com'è ampiamente noto, in natura gli animali adottano diversi comportamenti per evitare i problemi di consanguineità, come ad esempio la cosiddetta dispersione, ovvero l'allontanamento dalla comunità di origine da parte di maschi o femmine quando raggiungono la maturità sessuale. Si tratta di una sorta di meccanismo di difesa che previene patologie genetiche; i figli, infatti, ereditando un cromosoma dalla madre e uno dal padre, in caso di mutazioni genetiche dannose di uno dei dei due, il secondo cromosoma riesce a sopperire al problema, ma quando entrambi i cromosomi presentano una mutazione dello stesso gene è possibile che emergano gravi anomalie. La variabilità genetica è dunque alla base della selezione naturale, e gli scimpanzé, attraverso il proprio comportamento riescono a minimizzare i rischi per la prole.

Gli studiosi della Duke, coordinati dalla professoressa di antropologia evolutiva Anne Pusey, per determinare le distanze genetiche degli scimpanzé studiati hanno raccolto campioni di feci di 150 esemplari adulti nel Parco Nazionale di Gombe (Tanzania), scoprendo che la preferenza per i partner geneticamente dissimili era presente sia quando le femmine rimanevano nella stessa comunità di origine, sia quando se ne allontanavano spinte dalla dispersione. I dettagli dello studio, che necessita di ulteriori approfondimenti, sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Royal Society Open Science.

[Foto di Pizel-Mixer]

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