Ecco a voi i primi fiori cresciuti nello spazio
Anche il secondo esperimento di giardinaggio sulla Stazione Spaziale Internazionale si è rivelato un successo, nonostante i timori che lo accompagnavano, intensificati qualche giorno fa a causa della presenza di muffe e ruggine sulle foglie che avevano fatto temere che le piante fossero in sofferenza.
Nella notte di sabato 16 gennaio sono fiorite le sospirate zinnie, i primi fiori a crescere nello spazio: i petali, tra il giallo e l'arancione, si sono schiusi e mostrati in tutta la loro vivacità a Scott Kelly, "giardiniere spaziale" per l'occasione che, negli ultimi mesi, si è preso cura del prezioso tesoro vegetale assieme a Kijell Lindgren e poi con l’aiuto di Tim Peake, giunto successivamente. Prima dei fiori, alla ISS avevano già raccolto, in passato, una lattuga romana.
Grande l'entusiasmo, soprattutto per Kelly: proprio lui, l'astronauta NASA impegnato in una missione della durata di un anno, è stato il primo a condividere l'esplosione di colori dei fiori sbocciati in microgravità e, attraverso le immagini, l'emozione derivata da questo evento. Le fotografie, postate attraverso i social network, hanno riscosso un prevedibile ed immediato successo.
Necessaria, affinché le zinnie germogliassero, è stata naturalmente la serra Veggie: realizzata dall'azienda americana Orbital Technologies, è una piccola camera sigillata che, grazie a luci a led speciali e ad un sistema di irrigazione, crea un ambiente simile a quello terrestre; i moduli delle pareti sono pieghevoli in modo da adattare il volume della serra alle crescenti dimensioni delle piantine.
Purtroppo, a causa dei problemi accennati prima, due piantine sono morte prima di fiorire: i loro resti sono stati estirpati dal letto di coltura e congelati per essere portati sulla Terra, dove saranno studiati ed analizzati. L'obiettivo è quello di approfondire ulteriormente la comprensione del processo di crescita in microgravità e i possibili problemi a cui si va incontro in un ambiente particolare come quello della ISS.