Ebola, l’antivirus che immunizza per 10 mesi è italiano
L'epidemia di ebola, il "disastro biologico" sottovalutato secondo una recente dichiarazione dell'Oms, ha portato la comunità scientifica ad un'intensa attività di ricerca da cui sono nate ZMapp e un vaccino capace di immunizzare un gruppo di primati, precisamente i macachi, per almeno dieci mesi. Gli studiosi hanno utilizzato una soluzione a base di Chad3, un adenovirus che all'essere umano causa raffreddore e febbre. Uno studio di cinque anni ha portato alla creazione del Chad3Ebola-Zaire, un vaccino contro l'ebola di tipo Zaire (quello all'origine dell'epidemia attuale in Africa) che si è mostrato efficace sui macachi. Nel momento in cui l'epidemia si è diffusa attirando l'attenzione anche dei governi occidentali, Chad3Ebola-Zaire rappresentava la risposta più avanzata al problema ed è per questo motivo che costituisce il motivo di maggiore speranza, con Zmapp, per arginare e sconfiggere il virus.
Dietro all'antivirus c'è un'azienda italiana in cui ha creduto la Svizzera. La soluzione è stata infatti sviluppata dalla GlaxoSmithKline, nata nel 2007 da una costola della Merk e che nel 2013 ha acquistato Okairos, una piccola società italiana che aveva deciso di specializzarsi sui virus "dimenticati". La sede è a Basilea, ma i laboratori sono a Napoli e a Pomezia. La sintesi della ricerca è stata recentemente pubblicata sulla rivista specializzata "Nature". Presto comincerà la sperimentazione di Chad3Ebola-Zaire anche sugli essere umani.