È tra le malattie più contagiose del mondo e si manifesta con eruzioni cutanee: cos’è il morbillo
Il morbillo sembrerebbe aver colpito duramente alcune regioni del centro Italia, ma la notizia non sorprende poiché, per quanto riguarda questa malattia, l’epidemia ha dei picchi ciclici ogni 3 o 4 anni e sono legati proprio al fatto che i nuovi nati formano un gruppo di individui a rischio. Ma che cos’è il morbillo? Quali sono i sintomi? E come si cura? Vediamolo insieme.
Malattia infettiva
Il morbillo è una malattia particolarmente infettiva, una delle più contagiose al mondo, provocata da un virus del genere Morbillivirus, della famiglia dei Paramyxovirus, che va a localizzarsi nei nostri organi e tessuti. Una volta contratto, il morbillo lascia un’immunità che dura per tutta la nostra vita. La trasmissione del virus avviene per via aerea (con la tosse, gli starnuti o parlando) ed è contagiosa fino a 4 giorni dopo la comparsa dell’eruzione cutanea sul corpo. L’incubazione invece varia da 7 a 18 giorni.
Sintomi
Il morbillo, durante il periodo di incubazione, mostra diversi sintomi come febbre, tosse secca, raffreddore, congiuntivite per i primi 4-5 giorni, dopo di che compaiono le eruzioni cutanee maculo-papulose che vanno dal collo e dalla testa fino a tutto il resto del corpo. In alcuni casi la febbre può salire ancora e, dopo altri 5-6 giorni, a partire dal collo, le eruzioni iniziano a scomparire.
Diagnosi e cura
La diagnosi del morbillo si basa sull’anamnesi e l’esame clinico effettuato dal medico sul paziente e, in caso di dubbio, può essere confermata dalle analisi del sangue. Quanto alla cura, non esiste una specifica: riposo, dieta leggera con molti zuccheri e liquidi sono ciò che serve.
Prevenzione
La prevenzione del morbillo si basa sul vaccino specifico che si somministra in due fasi: tra i 13 e i 15 mesi e poi tra i 5 e i 6 anni. Per gli adulti invece le due dosi vengono somministrate a distanza di 4 settimane.
Casi più gravi
Il morbillo, nei casi più gravi, può sfociare in otiti, polmoniti, broncopolmoniti, diarrea, laringiti e laringotracheiti. Ma la peggiore è l’encefalite/encefalomielite, infezione del cervello e del midollo spinale, che si presenta in un caso su 1000, il 10% delle volte è mortale e nel 20-40% dei casi può portare a conseguenze a livello neurologico. Altra complicanza è panencefalite sclerosante subacuta (PESS).
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