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E se il migliore amico dell’uomo… Fosse il gatto?

Il gatto ama davvero il proprio padrone ed è per di più piuttosto indipendente: è forse questo il segreto che lo rende così amato?
A cura di Nadia Vitali
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I sostenitori degli affascinanti felini saranno finalmente felici di veder approvato quello che hanno sempre pensato fosse un'assoluta verità, gli amanti dei cani, naturalmente, non potranno condividere mai: eppure c'è chi ritiene che i vantaggi che la convivenza con un gatto apporta al padrone, non solo sarebbero notevoli, ma supererebbero addirittura quelli che l'animale fedele per antonomasia può dare.

Il tutto è spiegato in un libro Cani, gatti e coccole. Come e perché gli amici a quattro zampe possono aiutare grandi e piccini, scritto da Serge Ciccotti e Nicolas Guéguen in cui, in primo luogo, si cerca di smentire il luogo comune che vede il gatto affezionarsi molto di più alle pareti domestiche piuttosto che agli inquilini della casa che lo ospita, a differenza del cane. I due ricercatori hanno osservato i comportamenti di gatti di varie razze ed età nei confronti prima di sconosciuti e poi dei loro padroni, riscontrando evidenti differenze nei modi di relazionarsi, segnale dello stretto legame che i felini instaurano con chi si prende cura di loro.

Certamente sul micio pesa la condanna di essere sì un animale domestico, ma pur sempre designato come il più indipendente possibile; tuttavia, la sua natura così ambigua che lo rende bisognoso di attenzioni ma anche desideroso dei propri spazi, sarebbe proprio il segreto del suo successo. Esso, infatti, può affiancare persone depresse o afflitte da nevrosi, soprattutto se anziane, senza necessitare del senso di responsabilità che un cane suscita, con le sue esigenze che sono effettivamente più impegnative: dunque, se Fido fa bene al corpo, costringendo i padroni a quelle lunghe passeggiate rigeneranti che i proprietari ben conoscono, un gatto sarebbe una risorsa principalmente per la psiche.

A ben pensarci, però, questa sua ambiguità non ha sempre convinto la società, almeno dalle nostre parti: il gatto è pur sempre simbolo di natura duplice e di intenzioni nascoste, o almeno una lunga tradizione che ne faceva un emissario del demonio, compagno ideale di streghe e megere, lo ha reso così ai nostri occhi lungo i secoli scorsi. A tutt'oggi basta tirare in ballo la più banale delle superstizioni per ricordare che il felino non gode ancora di una buonissima fama universale, mentre, notoriamente, gli occhi supplicanti di un cucciolo di cane riscuotono sempre maggior successo.

Ma, tutto sommato, a ciascuno spetterà l'animale domestico che meglio si adatta alle proprie caratteristiche; per fortuna tanto tempo è passato da quando si attribuivano certi poteri a persone ed animali innocenti e inconsapevoli e, dunque, possiamo accogliere con piacere i benefici effetti contro lo stress e contro le turbe che quei bellissimi felini sembrano essere in grado di portarci. (fonte Lastampa)

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