È nato l’Istituto Italiano per la Salute Planetaria: così proteggerà l’uomo e la Terra
Dalla collaborazione tra l'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano e dell'Università Cattolica del Sacro Cuore è nato l’Italian Institute for Planetary Health (IIPH), l'Istituto Italiano per la Salute Planetaria. Si tratta di un progetto rivoluzionario, volto principalmente a individuare le sostanze che negli alimenti sono in grado di promuovere salute e longevità. Il termine “Planetary” non è stato scelto casualmente, poiché l'obiettivo dei creatori dell'IIPH non è soltanto quello di tutelare il benessere delle persone, ma anche quello del nostro pianeta, sovrasfruttato, inquinato e minacciato dagli effetti dei cambiamenti climatici.
Nell'incipit del comunicato stampa relativo alla nascita del progetto si fa immediatamente riferimento ai 7 miliardi di persone che popolano la Terra, un numero destinato a salire vertiginosamente nei prossimi decenni e che pone sfide da non sottovalutare. Del resto, se in Italia il numero di nuovi nati continua a calare drasticamente anno dopo anno, negli altri Paesi – in particolar modo in quelli in via di sviluppo – la crescita demografica sta avendo un vero e proprio boom. Tutte queste persone, in futuro, avranno naturalmente bisogno di cibo, e tra oceani che si svuotano, siccità e carestie catalizzate dai cambiamenti climatici si potrebbe innescare una vera e propria crisi alimentare a livello globale.
Gli scienziati che hanno dato vita all'Istituto Italiano per la Salute Planetaria sottolineano che oggi ben 3 miliardi di persone si nutrono in modo non adeguato, non solo perché mangiano troppo poco, ma anche perché mangiano troppo o in modo non equilibrato (con carenze di nutrienti fondamentali). Ne consegue che la cattiva alimentazione uccide più di “droga, fumo, alcol e rapporti sessuali a rischio” messi assieme. In futuro, proprio perché sarà necessario fornire nutrimento a un numero di persone sempre superiore, le problematiche di adesso saranno inevitabilmente amplificate. E maggiore è il numero delle bocche da sfamare peggiore è l'impatto sul pianeta: “produrre cibo per così tante persone aumenta la temperatura globale, compromette la biodiversità, inquina e consuma suolo e acqua più di quanto la terra e i mari possano sopportare”, si legge nel comunicato stampa, facendo riferimento alla popolazione mondiale attuale.
Per questa ragione l'istituto Mario Negri e l'ateneo con sede centrale a Milano hanno deciso di fondare un centro di ricerca volto a promuovere un'alimentazione più sana ed equilibrata. L'Italia viene considerata un punto di riferimento eccezionale, considerando che la Dieta Mediterranea (Patrimonio Mondiale immateriale dell'Umanità dell'UNESCO) rappresenta uno dei modelli alimentari per eccellenza in tutto il mondo, noto per avere effetti benefici nel contrasto alle patologie cardiovascolari e oncologiche. Gli scienziati dell'istituto si focalizzeranno sulla ricerca dei fattori che permettono l'invecchiamento in salute tipico della nostra popolazione, mettendo a confronto i dati nazionali con quelli di altri Paesi ad elevata longevità – in particolar modo in Giappone – ma con modelli alimentari diversi. Come indicato, attraverso analisi genetiche, biologiche, molecolari e ambientali i ricercatori dell'IIPH proveranno a individuare i nutrienti nei super alimenti in grado di favorire salute e longevità, aiutando di concerto a preservare il pianeta.
L'Istituto Italiano per la Salute Planetaria è presieduto da Carlo Salvatori, già presidente di Lazard Italia e Aviva Italia, mentre i suoi vice saranno il direttore dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri Giuseppe Remuzzi e Walter Ricciardi, ex presidente del Sistema Sanitario Nazionale e docente di Igiene generale e applicata presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore.