Due ricercatori italiani tra i 35 migliori innovatori europei: premiati dal prestigioso MIT

I due italiani Francesca Santoro e Francesco Gatto sono stati premiati col prestigioso Innovators Under 35 Europe 2018, un riconoscimento assegnato dalla rivista “Technology Review” del Massachusetts Institute of Technology – il celebre MIT – ai 35 giovani scienziati europei impegnati in ambiziosi e particolarmente promettenti progetti di ricerca, in grado di impattare positivamente sul futuro dell'umanità. Lo stesso riconoscimento è previsto per i 35 innovatori dell'America Latina, dell'India e dell'Asia del Pacifico. Il premio, assegnato sin dal 1999 da una giuria composta da luminari di fama internazionale, è tra i più apprezzati e permette ai vincitori di promuovere il proprio lavoro innanzi a enti e finanziatori, che possono dare un concreto supporto ai loro progetti.
Francesca Santoro, 32 anni, è una ricercatrice di ingegneria biomedica alla guida di un laboratorio presso il Centro di Biomateriali Avanzati per la Salute dell'Istituto Italiano di Tecnologia (IIt) di Napoli. È stata premiata per aver ideato un cerotto fotovoltaico 3D in grado di accelerare la guarigione di ustioni e ferite grazie all'invio di impulsi elettrici. Economico, flessibile, comodo da indossare e usa e getta, il rivoluzionario dispositivo punta a rimpiazzare gli ingombranti e limitati strumenti di elettroterapia. Il cerotto potrebbe rappresentare anche una valida alternativa agli autotrapianti e ai sostituti della pelle ottenuti con cellule staminali, che per diverse ragioni (tra i quali costi, rischio di infezione e rigetto, disponibilità insufficienti e così via) non possono coprire tutte le esigenze di milioni di pazienti. In futuro Santoro e colleghi sperano di poter associare al dispositivo una batteria in grado di immagazzinare l'energia solare e sensori che possano monitorare il percorso di guarigione. La ricercatrice italiana, un master all'Università Federico II di Napoli e un dottorato all'Università tecnica di Aquisgrana, Germania, è tornata nel nostro Paese dopo tre anni al Dipartimento di Chimica dell'Università di Stanford (Stati Uniti), è emozionatissima e fiera per il riconoscimento ottenuto. “In Italia si può fare buona ricerca ed è una occasione per dare un po' di risalto alle persone che tornano e non parlare solo di cervelli in fuga”, ha dichiarato all'ANSA la Santoro, aggiungendo che questo è probabilmente l'aspetto che la rende più felice.
Francesco Gatto, trentenne, è il fondatore di una società di diagnostica molecolare chiamata Elypta. Sviluppa biopsie liquide in grado non solo di diagnosticare alcuni tipi di cancro, ma anche di capire se i trattamenti cui si stanno sottoponendo i pazienti stanno dando i risultati sperati. L'obiettivo principe del lavoro di Gatto, un dottorato in Ingegneria Chimica all'Università di Padova e da diversi anni ricercatore in Svezia, è quello di prevenire i decessi di pazienti colpiti da tumori curabili, proprio grazie alla precisione e alla sensibilità della tecnica diagnostica messa a punto. La biopsia liquida di Elypta si basa sul rilevamento di 19 metaboliti chiamati glicosaminoglicani (GAG), e attraverso un processo di apprendimento automatico (un tecnica legata all'intelligenza artificiale) è possibile ottenere punteggi che offrono informazioni precise sul tipo di cancro preso in esame. Ad esempio, può indicare il rischio di recidiva dello stesso e l'andamento della terapia. Nel 2019 verranno avviati due ampi studi clinici (con 500 pazienti ciascuno) in Europa e Stati Uniti che verificheranno la bontà del promettente test, meritatamente premiato dal MIT.