Dormire poco da piccoli complica la vita sessuale da adulti
Il sonno può viziare, ma serve. Nonostante dormire sia una delle attività maggiormente avvolte dal mistero, la sua utilità è un assunto su cui la comunità scientifica è ampiamente d'accordo. Non solo il sonno "ripulisce" il cervello e lo rende efficiente, ma secondo una recente ricerca coordinata da Amita Sehgal della Perelman School of Medicine, presso l'Università della Pennsylvania, può influire anche sull'attività sessuale. Lo studio, pubblicato sulla rivista Science, è il risultato di un esperimento condotto su alcuni esemplari di drosophila, il moscerino della frutta utilizzato spesso per test che hanno evidenziato un'imprevedibile similitudine con il comportamento dell'essere umano (si veda il caso del moscerino che si dà all'alcool se rifiutato dalla femmina).
I moscerini più giovani, come avviene in gran parte del mondo animale – uomo compreso – dormono più dei consimili adulti: "piccoli esseri umani, ratti e mosche – spiega Amita Sehgal – dormono tutti molto". Per studiare le conseguenze dell'assenza di sonno, il team di ricercatori ha modificato geneticamente il patrimonio di alcuni esemplari affinché venisse prodotta meno dopamina e dormissero di meno. Come da modifica, gli esemplari presi in esame hanno dormito di meno, ma – una volta diventate adulte – hanno mostrato difficoltà nell'adoperare le pratiche di corteggiamento giuste, con conseguente riduzione delle chances di riproduzione. Bisogna ora valutare quanto questo studio possa essere utile per comprendere il comportamento dell'essere umano. Bisognerà probabilmente valutare, inoltre, i nessi causa-effetto, dal momento che la dopamina, la cui produzione è stata ridotta attraverso modifiche genetiche, interviene anche negli stimoli di motivazione e ricompensa, tipici delle dinamiche sessuali.
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