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Dormire poco aumenta il dolore causato da ferite e malattie

Ricercatori americani hanno dimostrato che la carenza di sonno riduce la tolleranza al dolore. Sottoponendo soggetti sani a esperimenti per valutare la soglia di sopportazione del dolore, gli scienziati hanno osservato che quando si dorme poco e male il cervello produce una concentrazione minore di analgesici naturali.
A cura di Andrea Centini
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Credit: ashleyamos
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Dormire bene quando si prova dolore per una malattia o una ferita è molto difficile; ora sappiamo che questo fastidioso ‘effetto collaterale' innesca un circolo vizioso, poiché la carenza di sonno a sua volta abbatte la soglia del dolore, intensificandolo e prolungandolo. In altri termini, dormire poco e male ci fa soffrire molto di più.

Ricerca americana. A dimostrare questa correlazione tra dolore sperimentato e carenza di sonno è stato un team di ricerca americano guidato da scienziati del Centro per la scienza del sonno umano dell'Università della California di Berkeley, che hanno collaborato con i colleghi dell'Università John Hopkins di Baltimora, dell'Università del Colorado e dell'Università della California di San Francisco. Gli scienziati, coordinati dal professor Matthew P. Walker, ricercatore presso l'Istituto di Neuroscienze Hellen Wills, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver coinvolto 25 soggetti sani in esperimenti ad hoc.

La ricerca. Walker e colleghi hanno sottoposto i partecipanti riposati – dopo una notte di sonno regolare – a piccole ‘torture' applicando stimoli caldi sulle loro gambe. Ciclo dopo ciclo il calore veniva intensificato, al fine di misurare la soglia di tolleranza al dolore di ciascuno di essi. Durante questi test venivano inoltre eseguite scansioni del cervello per valutare l'attività cerebrale. Successivamente i partecipanti sono stati sottoposti alla seconda fase della ricerca; questa volta è stato chiesto loro di non riposare bene la notte precedente ai test, restando svegli il più possibile (è stata trascorsa in laboratorio). Sottoposti nuovamente agli stimoli caldi, Walker e colleghi hanno dimostrato che la carenza di sonno ne aveva abbattuto la soglia di tolleranza al dolore. In pratica, era sufficiente una quantità minore di stimolo caldo per far provare loro dolore.

I risultati dello studio. Dalle scansioni cerebrali gli scienziati hanno evidenziato che la carenza di sonno spinge il cervello a produrre meno analgesici endogeni, con un impatto diretto sulla tolleranza al dolore. Nello specifico, il team di Walker ha osservato un aumento dell'attività nella corteccia somatosensoriale primaria e una ridotta attività nelle regioni dello striato e della corteccia insulare, tutte anomalie legate che influenzano la sensibilità al dolore. I risultati della ricerca, suffragata anche dai dati ottenuti attraverso questionari online, potrebbero aiutare i pazienti che soffrono molto, in particolar modo quelli ricoverati in ospedale. Creare strutture ospedaliere più adatte al riposo, ad esempio, potrebbe migliorare sensibilmente le terapie antidolorifiche. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Journal of Neuroscience.

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