Dimmi il tuo gruppo sanguigno e ti dirò che memoria hai
Se nelle vostre vene circola il sangue appartenente al gruppo più raro, potreste avere buone probabilità di andare incontro a disturbi della memoria da anziani: non è una minaccia, ma la conclusione di un recente studio curato da un gruppo di ricercatori della University del Vermont e reso noto attraverso un paper pubblicato da Neurology, la rivista medica dell'Accademia Americana di Neurologia. Il lavoro avrebbe individuato nelle persone con gruppo sanguigno AB una più alta possibilità di sviluppare deficit cognitivi legati all'età avanzata rispetto a quelle con gli altri gruppi sanguigni.
Lo studio
Il tipo AB rappresenta il gruppo sanguigno umano meno comune esistente in natura: in Italia, ad esempio, è riscontrato nel 3% della popolazione mentre negli Stati Uniti la cifra si aggira attorno al 4%. Già in passato, altri si erano occupati di individuare una possibile associazione tra gruppo sanguigno e disturbi vascolari: i risultati avevano evidenziato come gli individui di sangue 0 presentassero un rischio minore di andare incontro a malattie cardiache o ad ictus, fattori entrambi in grado di incrementare in diverse maniere il rischio di perdite di memoria, di difficoltà nel linguaggio e di cali dell'attenzione. I ricercatori guidati, dalla dottoressa Mary Cushman, hanno quindi pensato di approfondire la questione concentrandosi proprio sui disturbi da declino cognitivo: a tal fine, il gruppo ha preso in analisi i dati provenienti da circa 30.000 individui residenti negli USA, sia caucasici sia afroamericani, precedentemente arruolati in un più ampio studio chiamato REGARDS (Reasons for Geographical and Racial Differences in Stroke).
Durante il periodo di follow-up, durato tre anni e mezzo, sono stati identificati 495 soggetti che avevano sviluppato un indebolimento delle facoltà cognitive. Per proseguire nello studio, quindi, il gruppo è stato confrontato con un gruppo di controllo composto da 587 persone che non presentavano alcun problema alla memoria. Ne è emerso che il 6% degli individui con disturbi delle funzioni cognitive aveva gruppo sanguigno AB, ossia una percentuale più alta rispetto a quella sulla popolazione degli Stati Uniti. Combinando questo dato con tutti i parametri relativi all'età, alla razza, al sesso e alla regione di provenienza dei partecipanti, si è concluso che coloro i quali hanno il gruppo sanguigno AB risultano avere un rischio aumentato dell'82% di esperire, in età avanzata, problemi legati alla memoria, al linguaggio e alla capacità di attenzione, rispetto a quelli di gruppo 0, A o B.
Un legame tra gruppo sanguigno, malattie vascolari e demenze senili?
Benché tali manifestazioni di declino cognitivo siano per lo più indicative di un principio di demenza, lo studio non ha guardato al rischio di sviluppare una particolare forma di demenza, ma è probabile che ricerche ulteriori approfondiscano proprio questo aspetto. In una seconda parte dell'indagine, i ricercatori hanno, inoltre, esaminato i livelli nel sangue dei partecipanti del Fattore VIII, ossia la glicoproteina codificata da un gene che svolge un ruolo fondamentale nella coagulazione del sangue. Hanno così potuto osservare come quelli con livelli più alti di Fattore VIII presentassero un rischio più alto di andare incontro a declino cognitivo: non a caso, i livelli medi di questo fattore erano effettivamente più elevati in coloro i quali avevano sangue di tipo AB rispetto a quelli con sangue di tipo 0.
«Il nostro studio guarda al gruppo sanguigno e al rischio correlato di indebolimento delle funzioni cognitive, ma diversi studi hanno già mostrato come fattori come la pressione e il colesterolo alti o il diabete possano aumentare il rischio di declino cognitivo e di demenza» ha spiegato la dottoressa Cushman «Il gruppo sanguigno è anche collegato ad altri problemi cardiovascolari, come quelli che portano all'ictus, quindi i nostri risultati evidenziano quali sono le connessioni tra problemi vascolari e salute del cervello». Una ricerca e delle conclusioni molto interessanti che, però, per essere provate necessiteranno di ulteriori studi che dimostrino in che modo il gruppo sanguigno AB causi un rischio più elevato di andare incontro a disturbi della memoria da anziani e, eventualmente, a demenze senili.