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Dimmi come cammini e ti dirò chi sei, ma non se hai commesso un crimine

Scovare i criminali osservando il modo in cui camminano? Una recente ricerca lo farebbe pensare. Facciamo chiarezza.
A cura di Juanne Pili
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È possibile riconoscere potenziali criminali dal modo in cui camminano? Al momento non sembrano esserci abbastanza evidenze. Non fa eccezione il recente studio dei ricercatori dell'Università di Portsmouth.

Uno studio comportamentista. La ricerca è stata pubblicata sul Journal of Nonverbal Behavior e riguarda l'osservazione della personalità di 29 volontari, infine mentre camminavano su di un tapis roulant è stata applicata loro la tecnologia del "motion capture". La tesi dei ricercatori è che movimenti esagerati della parte superiore o inferiore del corpo possono essere collegati con l'aggressività. Quanto si propone di spiegare lo studio non va collegato con le affermazioni di uno dei ricercatori, Liam Satchell:

Quando si cammina, il corpo ruota naturalmente: quando si fa un passo in avanti con il piede sinistro, il lato sinistro del bacino si sposta in avanti insieme alla gamba, e la spalla sinistra si sposta indietro rispetto alla spalla destra per mantenere l'equilibrio. Un aggressivo effettua la stessa rotazione, ma più esagerata … Il rapporto fra movimenti e intenzioni aggressive delle persone potrebbe essere utilizzato per aiutare a prevenire il crimine. Ad esempio attraverso telecamere a circuito chiuso: potendo riconoscere una andatura aggressiva, aumenterebbe ulteriormente la capacità di riconoscere azioni imminenti.

Non basta osservare il comportamento. Come spiegato anche nelle conclusioni dell'articolo originale – per quanto siano state osservate delle forti correlazioni – si tratta pur sempre di un lavoro esplorativo, basato su un ristretto campione in una situazione di laboratorio, non nella vita reale. Di certo i ricercatori non si prefiggevano lo scopo di prevenire la presenza di criminali studiando il modo di camminare delle persone. Per quanto sia importante il comportamentismo – studiare quindi i rapporti tra stimoli e risposte nelle persone – questa branca della Psicologia ha anche dei limiti, come ci ricorda Noam Chomsky. Diverse azioni possono avere la stessa spiegazione, mentre azioni identiche possono essere dettate da motivazioni opposte. Anche il cognitivismo vuole la sua parte.

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