Difterite in Spagna: il primo caso dopo trent’anni
Lo scorso 30 maggio è stato individuato un sospetto caso di difterite: qualche giorno dopo è giunta la conferma, divulgata anche dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.
Primo caso spagnolo in 28 anni
Un bambino di sei anni, che non era stato vaccinato in base ad una precisa scelta dei genitori, è ricoverato in terapia intensiva, le sue condizioni restano critiche ma pare che stia rispondendo al trattamento a base di antibiotici. Il fatto di è verificato nella città catalana di Olot. Attualmente è in corso un’indagine per tentare di stabilire il "percorso" effettuato dal batterio, anche se non è così scontato che si giunga ad un risultato. In via precauzionale, sono state sottoposte a visite le persone che hanno avuto contatti con il piccolo, in particolare i suoi compagni di classe. L’attivazione di procedure di emergenza è perfettamente comprensibile se si pensa che la difterite in Spagna non compariva da ben 28 anni, principalmente grazie alla diffusione quasi totale dei vaccini sul territorio nazionale.
Il quotidiano El Paìs ha riportato le dichiarazioni dei genitori del bambino, secondo le quali i la coppia avrebbe ammesso di sentirsi profondamente in colpa e di aver agito sulla base di informazioni inappropriate. Lo stesso giornale ha spiegato che i due avrebbero concordato di vaccinare immediatamente l’altra figlia, più piccola.
La difterite
La difterite è una malattia acuta e contagiosa, trasmissibile principalmente attraverso le goccioline di saliva emesse con il respiro, i colpi di tosse e gli starnuti dei soggetti colpiti, siano essi convalescenti o portatori sani. A causarla è un batterio chiamato Corynebacterium diphtheriae che, una volta nell'organismo, produce una tossina che causa debolezza, febbre, gonfiore delle ghiandole del collo, infiammazione alla gola. Talvolta, benché trattata immediatamente, la malattia può dare a origine a gravi complicazioni a carico del cuore, del sistema nervoso o dei reni che, nel 10% dei casi, possono risultare fatali.
Il vaccino
Il solo modo per prevenire la difterite, e le conseguenze legate ad essa, è la somministrazione del vaccino che, generalmente, avviene in combinazione con quello contro il tetano e contro la pertosse. Nel 2013 è stato vaccinato circa l’84% dei bambini di tutto il mondo, con 129 Paesi che hanno raggiunto la copertura pari o superiore al 90%. Resta però un gap da colmare che, in alcuni Paesi industrializzati, è costituito dalle esitazioni o dalla noncuranza dei genitori rispetto ai vaccini: sentimenti ingiustificati, se si pensa a quanto questa pratica abbia consentito all'umanità di sopravvivere a malattie infettive che possono causare grave disabilità o morte. La possibilità che malattie quasi del tutto scomparse grazie ai vaccini si presentino in precise circostanze va tenuta costantemente sotto controllo, poiché è un rischio concreto per la salute pubblica.
La copertura in Spagna del vaccino anti-difterite è compresa tra il 90 e il 95%, grazie alle campagne sistematiche degli ultimi decenni: grazie a questi sforzi, la temibile malattia era stata totalmente eradicata dal Paese, almeno fino a questo ultimo episodio che ci si augura resti isolato.