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Dietro alle migliaia di morti per Covid c’è la mancanza di posti letto in terapia intensiva

Lo indicano i risultati di un nuovo studio pubblicato sul Journal of Hospital Medicine che evidenziano come alla carenza di risorse sanitarie, inclusi i posti letto in terapia intensiva, sia statisticamente associato un più alto tasso di mortalità.
A cura di Valeria Aiello
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Dietro ai drammatici numeri della pandemia c’è la carenza di risorse ospedaliere. Lo indicano i risultati di un nuovo studio pubblicato sul Journal of Hospital Medicine dai ricercatori dell’Università di Yale che, in un bilancio della prima ondata negli Usa, indicano come alla mancanza di risorse sanitarie, inclusi i posti letto in terapia intensiva, sia statisticamente associato un più alto numero di decessi per Covid-19.

Alla mancanza di risorse sanitarie è associata una più alta mortalità

L’analisi si è concentrata sulla situazione medico-epidemiologica delle aree a Nord-Est degli Stati Uniti che sono state tra le più colpite nei primi mesi di emergenza sanitaria. Nel dettaglio, i dati presi in esame hanno coperto complessivamente 4.453 ospedali, per un totale di 306 regioni ospedaliere nel periodo compreso tra il 1° marzo e il 26 luglio 2020, evidenziando che nelle aree con meno risorse in termini di letti in terapia intensiva, medici, infermieri e posti letto in generale, si è registrato un più alto numero di decessi nel mese di aprile.

La correlazione statistica più forte ha riguardato il tasso di mortalità in funzione della disponibilità di posti letto in terapia intensiva. A causa della loro carenza, i ricercatori hanno stimato che siano deceduti 15.571 pazienti con Covid-19, la maggior parte dei quali era ricoverata negli ospedali di New York City, Boston, Philadelphia, Hartford e Camden. Secondo l’analisi, a ogni letto aggiuntivo in terapia intensiva per paziente è associata una diminuzione di un quinto del tasso di mortalità durante il mese.

I ricercatori sottolineano l’importanza di questi dati dal momento che, a ormai un anno dal primo caso di Covid, gli Usa sono uno dei Paesi con il più alto numero di contagi per milione di abitanti. “Con casi e ricoveri che si prevede continueranno senza sosta nei prossimi mesi – ha affermato Arjun Venkatesh, professore associato di Medicina d’urgenza presso la Yale School of Medicine e co-autore dello studio – , le indicazioni di questo lavoro sono chiare: le nostre risorse ospedaliere sono limitate e la mancata implementazione di politiche per prevenire il sovraccarico ospedaliero porterà sicuramente a morti che avrebbero potuto essere evitate”.

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