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Diabete, la qualità dell’insulina conservata nel frigo è a rischio: va usato un termometro

Un team di ricerca internazionale guidato da studiosi tedeschi ha dimostrato che la conservazione dell’insulina non è sempre sicura. Le fluttuazioni di temperatura nell’elettrodomestico, infatti, rischiano di uscire dal range raccomandato, compromettendo l’efficacia del farmaco nel regolare la glicemia. Gli scienziati consigliano di installare un termometro per monitorare il proprio frigorifero.
A cura di Andrea Centini
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La conservazione dell'insulina in frigorifero non è sempre sicura, dato che gli sbalzi di temperatura possono compromettere la qualità del farmaco e dunque la sua efficacia nel regolare la glicemia. Per questa ragione è opportuno posizionare un termometro per tenere costantemente sotto controllo la situazione all'interno del proprio elettrodomestico, al fine di essere certi che il medicinale si trovi sempre nel range raccomandato, ovvero tra i 2° e gli 8° centigradi. L'insulina trasportata dai pazienti deve invece restare nella “forchetta” compresa tra i 2° e i 30° centigradi.

A dimostrare i rischi di una cattiva conservazione dell'insulina un team di ricerca dell'Università di Medicina di Berlino (Germania), che ha collaborato con il professor Lutz Heinemann della società Science & Co e con l'azienda MedAngel BV, specializzata in strumenti digitali per la medicina. Gli studiosi hanno coinvolto 488 pazienti diabetici residenti negli Stati Uniti e in Europa, e hanno assegnato loro un piccolo termometro da posizionare al fianco delle proprie confezioni di insulina (sia in frigo che trasportata). Le temperature sono state monitorate per un periodo medio di 49 giorni tra novembre 2016 e febbraio 2018, il tutto grazie a un sensore che teneva traccia del parametro ogni 3 minuti, inviando tramite un applicazione i risultati al database seguito dagli scienziati.

Dall'analisi statistica è emerso chiaramente che la conservazione dell'insulina era tutto fuorché sicura; nel 79 percento dei casi, infatti, sono state registrate temperature inidonee. Più a rischio era proprio quella in frigorifero, dove per una media di 2 ore 34 percento minuti al giorno l'insulina finiva al di fuori dei parametri raccomandati. Il rischio maggiore era quello rappresentato dal congelamento, col 17 percento dei sensori che ha registrato temperature pari o inferiori a zero gradi centigradi. Per quanto concerne l'insulina da trasporto è stato invece registrato uno sforamento più trascurabile di 8 minuti al giorno in media.

“Molte persone con diabete stanno inconsapevolmente conservando la loro insulina in modo errato a causa delle temperature fluttuanti nei frigoriferi domestici”, ha dichiarato la dottoressa Katarina Braune dell'ateneo tedesco. “Quando si conserva l'insulina nel frigorifero di casa, va sempre usato un termometro per controllare la temperatura. Le condizioni di conservazione a lungo termine dell'insulina sono note per avere un impatto sul suo effetto ipoglicemizzante”, ha aggiunto la ricercatrice. I dettagli dello studio sono stati presentati in seno al congresso dell’Associazione europea per lo studio del diabete (EASD), svoltosi dall'1 al 5 ottobre a Berlino.

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