Creato super DNA sintetico a otto “lettere”: ci aiuterà a scoprire la vita aliena

Creato un super DNA sintetico in grado di immagazzinare e trasmettere informazioni, esattamente come quello alla base delle forme di vita terrestri, ma a differenza di quest'ultimo ha un codice composto da otto “lettere” anziché quattro. Non si tratta dello scheletro molecolare di un nuovo tipo di organismo sviluppato in laboratorio, ma di un elegantissimo modello che può farci comprendere come la vita potrebbe svilupparsi in mondi lontani dalla Terra. In altri termini, potrebbe aiutarci a scoprire la vita aliena.
DNA hachimoji. A mettere a punto il super DNA è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati della Foundation for Applied Molecular Evolution (finanziata dalla NASA) e della società Firebird Biomolecular Science, che hanno collaborato con i colleghi della DNA Software Inc. e dei dipartimenti di Biochimica e Biologia Molecolare delle università dell'Indiana e di Chicago. Gli scienziati, coordinati dal professor Steven A. Brenner, hanno deciso di chiamarlo DNA hachimoji, unendo i termini giapponesi hachi (otto) e moji (lettera), proprio in relazione alla sua peculiare struttura molecolare.
Come il vero DNA. Nel recente passato lo stesso team di ricerca aveva creato un altro DNA a sei lettere, ma questo a otto è più stabile sotto il profilo termodinamico e soprattutto presenta una struttura a doppia elica simile a quello naturale. Oltre alle quattro lettere già presenti nel vero DNA, ovvero G (Guanina), A (Adenina) T (Timina) e C (Citosina), il team di Brenner ha aggiunto Z, P, S, B. Con otto lettere il DNA risulta potenziato, può dunque immagazzinare e trasmettere più informazioni, ma può essere copiato dall'RNA esattamente come il vero DNA e può controllare la produzione di proteine.
Progetto rivoluzionario. Ma a cosa serve un super DNA a otto lettere? Uno degli obiettivi primari è il riconoscimento della vita aliena. Sulla Terra il DNA è una molecola alla base di tutti gli organismi viventi, ma su altri pianeti potrebbe essersi evoluto con strutture molecolari diverse. Avere a disposizione una versione alternativa e più potente del vero DNA “espande la nostra comprensione dei tipi di molecole che potrebbero immagazzinare informazioni nella vita extraterrestre su mondi alieni”, ha dichiarato il professor Brenner. Il DNA hachimoji potrebbe aiutarci anche a sviluppare nuovi farmaci e a immagazzinare informazioni. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica Science.