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Covid 19

Il coronavirus può portare anche alla perdita dei capelli

Nel lungo elenco dei sintomi a lungo termine riportati dai pazienti guariti da Covid-19, un crescente numero di persone lamenta la caduta di capelli dopo essersi ripreso dall’infezione. Gli esperti ritengono che il fenomeno sia correlato allo stress fisiologico provocato dal dover combattere il virus.
A cura di Valeria Aiello
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Nel Covid-19 “Long Hauler” Symptoms Survey Report, il registro dei sintomi a lungo termine dei pazienti guariti dal coronavirus istituito dai ricercatori dell’Indiana University School of Medicine e Colombia University Irving Medical Center, negli Usa, un crescente numero di persone riporta di perdere un’eccessiva quantità di capelli dopo essersi ripreso dall’infezione. Su 1.567 sopravvissuti, in 423 hanno riferito di una caduta di capelli insolita, una condizione che secondo i medici dovrebbe essere temporanea per la maggior parte dei pazienti, ma che potrebbe durare mesi. Questo perché esistono due diverse condizioni che possono insorgere: una è chiamata telogen effluvium, per cui le persone perdono molti più capelli dei circa 50-100 al giorno perduti da chi è in buono stato di salute; l’altra è l’alopecia areata, in cui il sistema immunitario attacca i follicoli piliferi, spesso colpendo non solo i capelli ma anche barba, sopracciglia, ciglia e altre parti del corpo.

Il coronavirus può portare alla perdita dei capelli

Nel caso di telogen effluvium, spiegano gli specialisti, a intervenire è un cambiamento del ciclo di crescita dei capelli. “Nei cicli di capelli sani, la maggior parte dei capelli è in una fase di crescita, con una piccola percentuale in una breve fase di riposo e solo circa il 10% dei capelli in una fase di caduto o telogen. Ma con il telogen effluvium, le persone ne perdono di più mentre ne crescono di meno – dice la dermatologa Shilpi Khetarpal della Cleveland Clinic in un rapporto su The New York Times – . Fino al 50 per cento dei capelli potrebbe passare alla fase di caduta, con solo circa il 40 per cento in fase di crescita”. In genere, la condizione – che alcune donne sperimentano anche dopo la gravidanza – dura circa sei mesi ma se le situazioni di stress persistono o si ripresentano, alcune persone sviluppano una perdita cronica.

L’altra condizione, di cui gli medici stanno osservando un aumento dei casi, è appunto l’alopecia areata, che di solito esordisce con piccole chiazze di forma circolare e della dimensione di una moneta, ma che, in alcuni casi, può progredire molto rapidamente da una a due zone calve, fino a una perdita più vasta e significativa. “Stiamo osservato un grande aumento di questo tipo di alopecia – puntualizza la dottoressa Emma Guttman-Yassky, presidente del Dipartimento di dermatologia della Icahn School of Medicine Mount Sinai a New York – . Questo potrebbe dipendere dalla tempesta infiammatoria che alcuni pazienti con Covid-19 sperimentano e che influisce sulle molecole immunitarie legate a questa condizione”.

Gli esperti non sanno esattamente quali sono i meccanismi biologici che provocano queste condizioni ma suggeriscono che la perdita dei capelli possa essere correlata all’aumento dei livelli di cortisolo, un ormone la cui produzione incrementa proprio in condizioni di stress, oppure ai suoi effetti sull’afflusso di sangue. “La stessa perdita dei capelli – aggiunge Khetarpal – può causare un ulteriore stress, specialmente nelle donne, i cui capelli sono spesso legati all’identità e alla fiducia in se stesse”.

Gli specialisti raccomandano un’alimentazione bilanciata, con il giusto apporto di vitamine, come la biotina, un regolare massaggio del cuoio capelluto, tecniche di riduzione dello stress, come ad esempio lo yoga, e la psicoterapia, non necessariamente con trattamenti farmacologici poiché alcuni antidepressivi e ansiolitici possono esacerbare la caduta dei capelli. Alcuni medici raccomandano invece il minoxidil, un farmaco usato per la crescita dei capelli, ma avvertono che inizialmente può causare una maggiore perdita prima di stimolarne la ricrescita. Alcuni casi di alopecia areata, precisa Guttman-Yassky, si risolvono senza alcun trattamento, altri con iniezioni di steroidi ma a volte la condizione può diventare permanente, soprattutto se non trattata precocemente.

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