“Così andremo su Marte”, Elon Musk alla conquista del Pianeta Rosso
Elon Musk ci crede davvero nel suo progetto e, nel discorso tenuto in occasione della sessantasettesima edizione dell’International Astronautical Congress, lo ha ribadito ancora una volta: grazie a SpaceX entro dieci anni il turismo su Marte sarà una realtà. Certo, a delle condizioni talmente particolari che sorge il legittimo dubbio se sarà o meno in grado di arruolare gente disposta a farsi questo bel viaggetto sul desolato Pianeta Rosso. Trovare qualcuno che paghi un biglietto che costa quanto un appartamento può essere relativamente facile; che questo qualcuno accetti contestualmente l'ipotesi di morire per un'impresa del genere potrebbe essere più difficile. Ma le ambizioni di Elon Musk sono trascinanti (non soltanto per il loro aspetto "da sogno", soprattutto per gli introiti che promettono) e quindi è ragionevolmente certo che, entro il 2024, i cento passeggeri che viaggeranno per 80/115 giorni verso Marte a bordo dell'Interplanetary Transport System vengano trovati. Tutto questo nell'ottica di un obiettivo a lungo termine che è quello della colonizzazione del Pianeta Rosso: fantascienza o forse no? Considerando la velocità a cui viaggia la tecnologia, la cosa più corretta da fare è aspettare il 2024 per vedere se il progetto va in (spazio)porto.
Visionario ma razionale, ottimista ma solidamente ancorato alla realtà, Elon Musk è stato in grado di trascinare la platea della seconda giornata dello IAC da protagonista assoluto, lasciandosi alle spalle con disinvoltura il recente incidente (di percorso) che ha visto l'esplosione del razzo Falcon 9 a Cape Canaveral.
Alla base del viaggio verso Marte ci sarà Raptor, il motore per il trasporto interplanetario che funziona con una miscela di metano e idrogeno liquidi la cui potenza dovrebbe consentire, naturalmente, di giungere sul Pianeta Rosso ma anche di esplorarlo; prevista la possibilità di una navetta di supporto che porti il carburante al veicolo spaziale principale mentre questo è in orbita. Il fondatore di Tesla, cofondatore di PayPal e soprattutto padre della Space Exploration Technologies Corporation (SpaceX) non ha risparmiato i dettagli del suo piano, rispetto al quale sembra muoversi con totale sicurezza e conoscenza di obiettivi e mezzi. C'è quasi da temere che ci riesca, insomma.
Del resto, Elon Musk è uno dei privati alla conquista dello spazio che ha già saputo conquistarsi la fiducia della NASA, che ha dato all'imprenditore sostegno e supporto. Un progetto come quello di Musk, infatti, avrebbe grandi risvolti anche nell'ambito della ricerca e proprio gli ostacoli tecnici che trova dinanzi a sé al momento costituiscono la sua grande opportunità: l'opportunità di superarli, consentendo ancora una volta all'uomo di andare oltre quelli che pensa siano i suoi limiti.