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Cos’è la micropsia, il disturbo che ci fa “vedere” gli oggetti più piccoli di come sono

Opposta alla macropsia, la micropsia è un disturbo della percezione visiva che ci fa apparire gli oggetti più piccoli e lontani di quanto lo sono realmente. Ne esistono diverse forme ed è scatenata da numerosi fattori, come patologie oculari, lesioni cerebrali, mal di testa e fattori psichiatrici.
A cura di Andrea Centini
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Credit: uroburos
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Inclusa tra i disturbi neurologici della percezione visiva, la micropsia è una condizione in cui gli oggetti osservati vengono percepiti di dimensioni inferiori rispetto a quelle reali. Spesso risultano anche più distanti. Il disturbo può essere scatenato da molteplici fattori, che spaziano dal mal di testa all'uso di sostanze stupefacenti. È opposto alla macropsia, nella quale gli oggetti risultano più grandi. La micropsia è una delle conseguenze più comuni della cosiddetta “Sindrome di Alice delle Meraviglie”, conosciuta anche come sindrome di Todd o dismetropsia. Esistono varie forme di micropsia e chi ne soffre è consapevole di avere una percezione distorta della realtà.

I tipi di micropsia

Una tipologia comune di micropsia è quella psicogena, determinata da una serie di disturbi psichiatrici. Quella di tipo cerebrale è caratteristica dei bambini affetti da emicrania cronica e ha un'incidenza piuttosto bassa. La micropsia retinica è legata ad anomalie nei fotorecettori della retina e a una minore acuità visiva, mentre l'emimicropsia influenza la percezione degli oggetti osservabili in una metà del campo visivo.

Cause della micropsia

Come indicato, il disturbo della percezione visiva può essere scatenato da molteplici fattori. Tra essi vi sono patologie dell'occhio come l'edema retinico, la degenerazione maculare e l'infiammazione della cornea; traumi cranici; attacchi epilettici; mal di testa – in particolar modo emicrania con aura –; tumori cerebrali; lesioni cerebrali e consumo di sostanze stupefacenti. È noto che la micropsia innescata da droghe svanisce al termine dell'effetto delle sostanze, ma i consumatori abituali di cocaina possono sviluppare un disturbo cronico. Per quanto concerne le crisi epilettiche, la micropsia spesso è associata all'epilessia del lobo temporale mediale. Possono concorrere alla condizione anche fattori psicologici come la solitudine vissuta durante l'infanzia e la separazione da oggetti e persone, oltre che l'infezione del virus Epstein-Barr o herpesvirus 4, associato alla mononucleosi e ad alcune forme di cancro.

Sintomi e conseguenze della micropsia

Chi soffre di micropsia tende ad avere una percezione distorta delle dimensioni degli oggetti e della loro distanza, tuttavia se sollecitato a indicare queste caratteristiche descrive quelle reali. Nei casi di emimicropsia i pazienti tendono a vedere la distorsione negli oggetti a destra o a sinistra del loro campo visivo; se si chiede loro di disegnare una figura simmetrica eseguiranno la parte destra o sinistra più grande dell'altra, proprio per compensare il disturbo della percezione.

Diagnosi e trattamento

Poiché le cause della micropsia sono molteplici, la diagnosi può emergere in associazione a quella di altre malattie. Ad esempio, la griglia di Amsler per diagnosticare la degenerazione maculare può mettere in evidenza i sintomi della micropsia, mentre scansioni come la tomografia computerizzata e la risonanza magnetica possono individuare lesioni cerebrali associate alla micropsia. Analogamente alle diagnosi, anche i trattamenti si somministrano in base al gran numero di cause scatenanti. Tra i “rimedi” conosciuti c'è l'occlusione di un occhio e l'uso di una lente opportunamente modificata, mentre gli integratori di zinco e antiossidanti sembrano avere un effetto positivo sulla micropsia legata a degenerazione maculare. Il laser sembra essere efficace in test sperimentali.

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