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Cos’è la demielinizzazione e perché Fedez rischia la Sclerosi Multipla: le risposte dell’esperto

In un’anticipazione dell’intervista a Fedez che andrà in onda la sera del 5 dicembre durante la trasmissione “La Confessione” è trapelata una confidenza del rapper milanese, che ha annunciato di avere una “demielinizzazione nella testa”, una condizione che potrebbe essere legata alla Sclerosi Multipla. Abbiamo contattato il professor Gabriele Siciliano e la dottoressa Pasquali del Dipartimento di Neuroscienze presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana – Ospedale S. Chiara per farci spiegare meglio di cosa si tratta e quali sono i rischi.
A cura di Andrea Centini
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Il rapper Fedez
Il rapper Fedez

Il rapper italiano Federico Leonardo Lucia, in arte Fedez, durante un'intervista che andrà in onda nel programma “La Confessione” la sera del 5 dicembre ha annunciato che durante un controllo medico – una risonanza magnetica all'encefalo – gli è stata diagnosticata una demielinizzazione, e che dunque è a rischio Sclerosi Multipla. La demielinizzazione, infatti, è uno dei fattori caratteristici di questa malattia autoimmune, detta appunto "demielinizzante". Come suggerisce il nome stesso, la demielinizzazione è un processo che determina lesioni alla mielina o guaina mielinica, una sostanza biancastra che avvolge e isola gli assoni dei neuroni, permettendo la trasmissione efficace dei segnali nervosi. Le aree danneggiate prive di mielina, come indicato sul portale dell'AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), determinano la formazione di placche che a loro volta possono dar vita a cicatrici, le sclerosi. Fedez ha riferito al presentatore de “La Confessione” Peter Gomez che i medici hanno riscontrato proprio una piccola cicatrice bianca, e che per questo deve essere tenuto sotto controllo. La demielinizzazione non è tuttavia una caratteristica esclusiva della Sclerosi Multipla, ma anche di diverse altre malattie demielinizzanti (come la sindrome di Guillain-Barré e la polineuropatia infiammatoria demielinizzante cronica), così come può essere innescata da tumori ed emorragie. Talvolta queste lesioni possono essere totalmente asintomatiche e non associate a una particolare condizione patologica. Per comprendere meglio di cosa si tratta e quali sono i potenziali rischi per i pazienti colpiti da demielinizzazione abbiamo contattato il professor Gabriele Siciliano e la dottoressa Pasquali del Dipartimento di Neuroscienze presso l'Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana – Ospedale S. Chiara.

Professor Siciliano, come può avviarsi il processo di demielinizzazione e quale può essere il rischio di sclerosi multipla una volta che si palesa?

Demielinizzazione è un termine abbastanza generico, che è un po' come dire “io ho un neo sulla pelle”. I nei possono essere fisiologici oppure manifestarsi in forma maligna. Ovviamente la mielina è una componente importante del Sistema nervoso e non si può stare senza di essa, anche se ci sono delle fibre che ne fanno a meno. Serve a condurre rapidamente il segnale elettrico. Quindi nel momento in cui si trova una demielinizzazione è comunque un dato che può avere una sua importanza, ma è anche un termine aspecifico. Nel senso che la demielinizzazione non è equivalente a una malattia infiammatoria e autoimmune quale è la Sclerosi Multipla. Quest'ultima è una delle possibili cause di questo processo. Sono necessari degli accertamenti specifici per determinare l'origine di questa demielinizzazione.

Quindi potrebbe trattarsi anche di una condizione “benigna”?

Diciamo relativamente benigna. Ci sono delle situazioni legate magari a delle problematiche di circolazione, a volte metaboliche. Diciamo che va messa nel novero delle possibilità, insieme ad altre possibili cause che vanno ovviamente escluse o confermate.

Una volta che è stata rilevata la demielinizzazione in quanto tempo si può arrivare a confermare una possibile diagnosi di Sclerosi Multipla?

Alcune volte è abbastanza agevole, ci sono tecniche di laboratorio che fanno delle analisi anche sul liquor e che permettono di confermare l'ipotesi di sclerosi multipla. Altre volte possono essere presenti malattie rare che danno demielinizzazione e in questi casi l'iter diagnostico può essere anche più lungo. Perché non è poi facile trovare la causa definitiva. Quindi diciamo che per quanto riguarda le forme tipo la sclerosi multipla, la diagnosi il più delle volte si può fare anche in tempi abbastanza rapidi, ma ci sono anche in questo caso delle eccezioni. Dopo la risonanza magnetica possono passare due, tre mesi, ma a volte anche di più per arrivare a identificare la causa, a seconda di quello che riportano le analisi.

Nel caso in cui la demielinizzazione non fosse scaturita dalla sclerosi multipla o da un'altra patologia demielinizzante, è una condizione che resta in modo permanente?

Può rimanere, così come la mielina può anche rigenerarsi. E anche se dovesse permanere non è detto che dia dei disturbi. A volte seguiamo casi che non hanno delle conseguenze cliniche rilevanti. Magari perché interessano zone che hanno meno importanza a livello cerebrale e che quindi poi non danno delle problematiche rilevanti. Anche se rimane la cicatrice non è detto che la cicatrice comporti dei disturbi.

Statisticamente quando emerge una condizione di questo tipo è più probabile che ci sia un problema dietro oppure che si tratti di una condizione asintomatica?

Dipende da come sono le immagini della risonanza. Se ci sono dei focolai importanti è chiaro che è più facile che dietro ci sia una patologia, o magari problemi infiammatori o vascolari. Se invece ci sono dei focolai piccoli e a volte aspecifici, allora è più facile che sia una situazione senza nessuna causa apparente. Uno fa tutti gli esami ed escono tutti negativi. Dipende un po' dal quadro di queste zone di demielinizzazione che la risonanza mostra.

Ci sono rischi di neurodegenerazione?

No, in genere le malattie demielinizzanti non danno neurodegenerazione come primo segno.

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