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Cosa rischiano le persone con tatuaggi che si sottopongono a risonanza magnetica

Gli scienziati del Max Planck Insitute ci spiegano, con un nuovo studio, quali potrebbero i rischi che corrono le persone tatuate che devono sottoporsi a risonanza magnetica, considerata la potenza del campo magnetico formato dall’attrezzatura e le possibili interferenze con i pigmenti utilizzati per i tatuaggi.
A cura di Zeina Ayache
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I ricercatori si sono chiesti cosa succeda alle persone che hanno tatuaggi che devono sottoporsi a risonanza magnetica e quali potrebbero essere i rischi. Va considerato infatti che le sostanze contenute nei pigmenti utilizzati per i tatuaggi potrebbero interferire con i campi magnetici formati dall’attrezzatura e utili alla realizzazione della diagnosi. Ecco cosa c’è da sapere.

Tatuaggi e rischi. Gli esperti del Max Planck Insitute spiegano che fondamentalmente i rischi sono due. Da un lato è possibile che i pigmenti dei tatuaggi interferiscano con il campo magnetico statico dello scanner poiché questi sono ferrosi e quindi magnetici. I campi magnetici potenti coinvolti in questa procedura potrebbero interferire con le piccole particelle provocando una fastidiosa sensazione di tensione dove c’è il tatuaggio, come se la pelle venisse ‘tirata’. Dall’altro lato c’è da considerare che i pigmenti colorati sono anche conduttivi (cioè agevolano la trasmissione di calore e elettricità). La risonanza magnetica, per poter creare l’immagine utile alla diagnosi, frutta frequenze molto alte, qualche centinaio di megahertz, e i tatuaggi potrebbero assorbire l’energia del campo magnetico provando una sensazione di bruciore sulla pelle.

Il campo magnetico della risonanza. Gli scanner presi in analisi per il testa producevano un campo magnetico statico a 3 Tesla, che è quello più utilizzato oggi. A confronto, il campo magnetico del modello di MRI a 0,5 Tesla, quindi piuttosto debole, è 10mila volte più forte del campo magnetico terrestre.

Lo studio. Consci di questi rischi, potenziali, gli esperti hanno condotto un esperimento su 330 persone, per un totale di 932 tatuaggi, e hanno notato che la maggior parte dei volontari non ha mostrato alcun effetto indesiderato, eccezion fatta per una persona che ha evidenziato un leggero formicolio sulla pelle che è passato in 24 ore e senza bisogno di trattamenti medici. Per l’esperimento, gli scienziati hanno preso in considerazione solo coloro che avevano tatuaggi non oltre i 20 centimetri di lunghezza e che avevano tatuato solo, al massimo, il 5% del corpo.

I risultati. Dai dati raccolti, gli esperti sono dunque giunti alla conclusione che, per le condizioni da loro analizzate, la risonanza magnetica non è pericolosa per le persone tatuate.

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