Cosa fare se i termosifoni non si scaldano
Ad eccezione della provincia di Trento, dei territori alpini e di altre aree caratterizzate da un clima particolarmente rigido, in Italia l'accensione dei riscaldamenti centralizzati è possibile soltanto durante la stagione fredda, con le varie province scaglionate in "fasce di temperatura". Ad esempio, per chi vive in quelle che si trovano in Fascia E, come Milano, Bergamo, Asti, L'Aquila, Trieste e Rieti, è stato possibile accendere i termosifoni a partire dal 15 ottobre, mentre chi vive in quelle di Latina, Napoli e Lecce, ad esempio, ha dovuto attendere il 15 novembre. In parole semplici, più il clima è mite, più tardi viene data la possibilità di avviare i riscaldamenti centralizzati. L'accensione dei termosifoni (o caloriferi) può tuttavia riservare qualche spiacevole sorpresa, lasciandoci al freddo continuando comunque a consumare energia. Dunque cosa fare se i termosifoni non si scaldano?
Per prima cosa bisogna assicurarsi di aver effettuato la manutenzione stagionale dell'impianto, attraverso il cosiddetto “sfiatamento”. Durante il periodo di inattività primaverile ed estivo, infatti, possono accumularsi fastidiose bolle d'aria all'interno dei termosifoni, in grado di limitarne in modo significativo l'efficienza termica. Per rimuoverle va innanzitutto aperta completamente la manopola del termostato o valvola termostatica, quella che regola la portata d'acqua calda che circola nel termosifone; fatto questo si passa alla piccola valvola dello sfiato, che normalmente si trova nella parte alta del calorifero ed è opposta a quella del termostato. Va ruotata in senso antiorario con la chiave apposita, per permettere l'uscita di tutta l'aria accumulata nel dispositivo. Assieme all'aria fuoriesce anche acqua, pertanto è opportuno utilizzare un recipiente per raccogliere quella che cade. Quando l'operazione di sfiatamento è conclusa l'acqua inizierà a gocciolare in modo uniforme (ciò segnala l'assenza di bolle d'aria). L'operazione deve essere eseguita una volta l'anno per tutti i termosifoni di casa prima della consueta accensione stagionale; come indicato, il rischio non è solo quello di avere un riscaldamento poco efficiente, ma anche di pagarlo a vuoto. Ricordiamo che anche l'accumulo di polvere nei radiatori ne riduce le prestazioni, quindi vanno puliti con cura per una corretta erogazione del calore.
Se dopo lo sfiatamento e la pulizia uno o più termosifoni continuano a non funzionare potrebbe esserci un problema con la pressione dell'acqua. Per verificarlo è sufficiente controllare il barometro della caldaia. Il valore deve essere compreso tra 1 e 2. Se è sotto 1 c'è un problema di bassa pressione, se è sopra 2 c'è un problema di alta pressione che manda in blocco la caldaia. Consultando il manuale del proprio dispositivo e agendo sugli appositi rubinetti (di solito sono di colore nero, rosso e blu, quello giallo è del gas), è possibile ripristinare la pressione ideale dell'acqua. In caso di pressione alta si può anche intervenire sulla valvola di sfiato dei caloriferi e far uscire l'acqua in eccesso da lì.
I termosifoni potrebbero non scaldare anche a causa di un guasto alla valvola termostatica – verificate che la temperatura tra stanza e termostato siano allineate – o alla caldaia stessa. In questo caso non dovrebbe uscire nemmeno l'acqua calda dai rubinetti. Se i termosifoni scaldano ma la stanza non accumula tepore è possibile che ci sia un problema di isolamento termico/coibentazione, dunque vanno valutati eventuali spifferi a livello di finestre, prese elettriche e simili. Se il termosifone è posto vicino a una finestra può essere utile utilizzare un pannello riflettente da apporre tra calorifero e parete. Se infine la stanza è calda ma i termosifoni non risultano “roventi” può essere del tutto normale; c'è infatti la possibilità che siano stati spenti automaticamente dal termostato, proprio per il mantenimento della temperatura desiderata nella stanza.