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Cosa fare in caso di sospetto contagio da coronavirus

Se si pensa di essere stati esposti a Covid-19, la prima cosa da fare è isolarsi. In media ci vogliono quattro o cinque giorni per mostrare i sintomi della malattia, ma anche gli asintomatici possono mettere a rischio gli altri.
A cura di Valeria Aiello
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Isolarsi immediatamente da tutti gli altri”. È questa la prima cosa da fare se si pensa di essere stati esposti a Covid-19. A sottolinearlo è Lisa Lee, professoressa del Virginia PolyTech Institute ed esperto di salute pubblica che per 14 anni ha lavorato presso i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) negli Usa.

Cosa da fare in caso di sospetto contagio

Se c’è il sospetto di essere stati contagiati, dobbiamo metterci in quarantena, e restarci per due settimane” sono state le sue parole a Business Insider. In media, spiega l’esperta, trascorrono circa quattro o cinque giorni dopo il contagio prima di mostrare i sintomi della malattia. Il periodo di incubazione del virus può però durare da due a quattordici giorni. “Per questo motivo il periodo di quarantena consigliato è di due settimane, indipendentemente da come ci si sentirà in quei giorni o dai risultati che il tampone potrebbe mostrare”.

Anche chi non mostra alcun sintomo, durante la quarantena può comunque mettere a rischio di infezione o addirittura di morte gli altri. “Il coronavirus può diffondersi facilmente da persone asintomatiche che non mostrano alcun sintomo di malattiaprosegue Lee. Secondo le stime dei CDC, i cosiddetti superspreader (i superdiffusori asintomatici) possono rappresentare il 40% di tutti i casi di coronavirus.  “Pertanto è fondamentale che le persone che sono state a stretto contatto con un positivo rimangano a casa”.

Quando sottoporsi al tampone?

Una volta in quarantena, il test andrebbe svolto – in generale – circa una settimana dopo l’esposizione al virus. “Dai cinque a sette giorni dopo” raccomandano le autorità sanitarie statunitensi. Se il primo test risulta negativo, consiglia l’esperta, vale la pena ripetere il test circa 12 giorni dopo l’evento iniziale, scongiurando così la possibilità che l’infezione abbia impiegato più tempo a manifestarsi. “Sappiamo che trascorre un po’ di tempo da quando si contrae l’infezione a quando si risulta positivi ma non conosciamo esattamente quando si diventa contagiosi”. Spesso, nei soggetti sintomatici o pausintomatici, il giorno precedente alla comparsa dei sintomi è quello in cui si trasmette maggiormente l’infezione.

Per questi motivi, durante la quarantena va evitata òa qualsiasi attività sociale, va indossata la mascherina se si incontrano (brevemente) altri familiari e se non si può fare a meno di condividere lo spazio con altre persone”. Se il test è positivo, la raccomandazione è quella di isolarsi in una stanza separata della casa e usare un bagno diverso da quello utilizzato da familiari e conviventi. Se non è possibile, tenersi a distanza dalle altre persone, aprire frequentemente le finestre e assicurare un buon ricambio d’aria.

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