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Cosa ci dicono le nuove indagini sulla Sindone

Sostanzialmente non rispondono a nessun interrogativo cruciale; però, in parte, ne ricostruiscono il viaggio.
A cura di Nadia Vitali
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Un nuovo studio per indagare sulla Sindone, sulla sua provenienza, sul viaggio che l'ha portata fino a Torino passando dalla Francia: è quello condotto e finanziato dall'Università di Padova, in collaborazione con gli atenei di Pavia e Perugia. Il lavoro ha portato all'analisi di campioni di DNA genomico isolato a partire da residui organici di varia origine; residui che provengono da polveri aspirate nel 1978 dalla parte posteriore del tessuto, in corrispondenza di diversi punti in cui è presente l'immagine, nonché da piccoli frammenti prelevati dal bordo laterale nel 1988 per effettuare la datazione della sindone con il metodo del radiocarbonio.

Due strade diverse

Le conclusioni dello studio non danno una risposta univoca ma risultano compatibili con due scenari, entrambi plausibili. Nel primo caso, se si accettano i risultati delle misurazioni con il radiocarbonio che ne collocano l'origine entro un arco di tempo compreso tra il 1260 e il 1390 d. C., le numerose persone venute a contatto con la Sindone proverrebbero da aree geografiche anche molto distanti, con diverse appartenenze etniche. Altrimenti, acccettando l'ipotesi dell'origine mediorientale antichissima, il lenzuolo di lino si sarebbe spostata entro l'intero bacino del Mediterraneo, venendo a contatto con persone appartenenti ad etnie estremamente varie, attraverso un ben più lungo arco di tempo di 2000 anni.

Piante mediterranee ed esotiche

Le analisi dei ricercatori hanno portato ad individuare almeno 19 specie vegetali di diversa natura tassonomica: tra queste non soltanto piante comuni nell'area mediterranea ma anche piante il cui centro primario di origine è in Asia, soprattutto Cina e Medio Oriente, o addirittura nelle Americhe. Presenze, queste ultime, non trascurabili dato che le varie specie e le numerose famiglie tassonomiche identificate suggeriscono che buona parte delle contaminazioni ambientali a cui la Sindone è stata esposta avrebbe avuto luogo soltanto durante i secoli più recenti, ossia dopo i viaggi di Marco Polo e Cristoforo Colombo; ma che, al contempo, sono compatibili con uno scenario secondo il quale il lenzuolo sarebbe stato esposto in diverse località del Mediterraneo come oggetto di culto. I risultati acquisiti sono stati poi confrontati con le informazioni storiche e con le più probabili aree di provenienza e appartenenza del reperto, oltre che con la moderna distribuzione di specie vegetali e di etnie umane.

Popoli lontani

Nel tentativo di risalire ad ulteriori indizi relativi all'origine e al viaggio della Sindone, i ricercatori hanno anche isolato il materiale di  provenienza umana presente sul tessuto. Sono state così individuate sequenze provenienti da almeno 14 soggetti di diversa origine etnica, riconducibili ad un numero limitato di aplogruppi. Provenienze: Europa Occidentale ed Africa nord-orientale, Medio Oriente, Penisola Arabia, Caucaso, fino ad alcuni aplotipi rari del sub-continente indiano. In generale questo indica che molti soggetti umani hanno toccato, o lasciato tracce organiche, sulla Sindone: ma, viste le tipologie di DNA mitocondriale, ci si è resi conto che, pur non essendo rappresentative di tutta l'umanità, ci si trova dinanzi ad un ampio insieme di lignaggi caratterizzanti molte diverse popolazioni dell'Eurasia occidentale.

Ma è stata la sindone a viaggiare dal Medio Oriente fino a Torino attraverso due millenni o, piuttosto, migliaia di fedeli e pellegrini, a partire dal Medioevo, sono venuti in contatto con la reliquia in Francia e in Italia, magari giungendo anche da remote regioni del mondo? Lo studio non risponde: entrambe le spiegazioni sono compatibili con quanto trovato sul lenzuolo.

Un'origine indiana?

Certo, c'è da dire che tra tutti i gruppi etnici quelli dell'India sono quanto meno i più sorprendenti e, oltretutto, non trovano alcun riscontro storico: si potrebbe semplicemente spiegare questo fatto immaginando che, tra tutte le persone che hanno interagito in qualche modo con la Sindone, ci fossero anche individui di origine indiana. Ma gli autori dello studio, che è stato pubblicato da Nature, hanno anche un'ipotesi alternativa, ben più suggestiva, secondo la quale il lenzuolo di lino potrebbe essere stato tessuto proprio in India: e questo, spiegano, sarebbe anche da mettere in relazione con il nome originale della Sidone, Sindon, che potrebbe derivare da "Sindia" o "Sindien", ossia tessuto proveniente dall'India.

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