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Cosa capiscono i bambini già a sei mesi e come imparano meglio e più velocemente

Neuroscienziati americani hanno dimostrato che i bambini di soli sei mesi riescono a capire il significato di alcune parole e la loro correlazione. Imparano meglio quando i genitori gli parlano di oggetti che possono vedere in quel momento.
A cura di Andrea Centini
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I bambini di soli sei mesi riescono a capire il significato di alcune parole e comprendono se sono correlate fra loro, come ad esempio passeggino e macchina. “Anche nelle prime fasi della comprensione, i bambini sembrano sapere qualcosa su come le parole si relazionano tra loro”, ha sottolineato la professoressa Elika Bergelson, docente di Psicologia e Neuroscienze presso l'Università Duke (Stati Uniti) e autrice principale dello studio. La comprensione dei piccoli, inoltre, migliora quando sentono parlare degli oggetti e possono osservarli direttamente: in pratica, sentendo parlare la propria mamma di un oggetto che sta tenendo in mano (ad esempio il cartone del latte) assorbono meglio le informazioni sull'oggetto in questione.

La scoperta è stata fatta dallo stesso team di neuroscienziati che nel 2012 aveva determinato che i bimbi tra i 6 e i 9 mesi, pur non essendo ancora in grado di parlare, possiedono una conoscenza di base di alcune semplici parole, in particolar modo quelle legate al cibo e alle parti del corpo. “Anche se non ci sono molti segnali evidenti della conoscenza della lingua nei bambini di questa età, il linguaggio si sta sicuramente sviluppando intensamente sotto la superficie”, ha sottolineato la professoressa Bergelson.

Per valutare il livello di comprensione delle parole, gli scienziati hanno condotto alcuni esperimenti di “eye-tracking” sui piccoli, ovvero, ne hanno monitorato il movimento degli occhi innanzi a specifiche immagini. Condotti in laboratorio, i bambini dovevano guardare coppie di immagini con soggetti correlati (come un piede e una mano) e non correlati (come un passeggino e il succo di frutta), mentre un genitore nominava uno di questi oggetti senza poter guardare lo schermo. Dall'analisi dello sguardo i ricercatori hanno scoperto che i bambini passavano più tempo a osservare le immagini nominate nel contesto non correlato che in quello correlato, dimostrando di saper discernere tra due cose “diverse”.

In un secondo esperimento Bergelson e colleghi hanno valutato la situazione a casa dei piccoli, attraverso registrazioni audio e telecamere piazzate su gilet e cappellini; dall'analisi dei dati è emerso che la comprensione delle parole (e la loro correlazione) veniva agevolata dall'atto di mostrare gli oggetti durante le ‘spiegazioni' dei genitori. I ricercatori hanno in pratica rivelato i primi passi nella comprensione delle parole e delle regole di base lessicali da parte dei bambini. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica PNAS.

[Credit: PublicDomainPictures]

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