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Cosa c’è nei cieli di giugno?

Il mese del solstizio estivo è un’occasione piacevole per trascorrere ore all’aria aperta dedicando, di tanto in tanto, un’occhiata alle meraviglie celesti.
A cura di Nadia Vitali
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La nebulosa M3 immortalata da Robert J. Vanderbei (via Wikipedia)
La nebulosa M3 immortalata da Robert J. Vanderbei (via Wikipedia)

La stagione estiva si avvicina, nonostante le oscillazioni climatiche delle ultime settimane l’abbiano fatta apparire sempre più come un pallido miraggio: quale occasione migliore, dunque, per osservare cieli finalmente liberi dalle nubi del cattivo tempo? Si comincia con una Luna crescente che sgombra il campo dal disturbo luminoso consentendo di osservare le stelle cadenti di questo periodo: poche, per la verità, dato che giugno non è un mese che regali sciami meteorici particolarmente degni di stupore. Tuttavia tra le serate del 3 e del 5 sarà possibile, con un po’ di fortuna, captare qualche scia luminosa appartenente alle Omega Scorpidi o alle Tau Ercolidi, queste ultime originate dalla cometa periodica 73P/Schwassmann-Wachmann; se la ricerca dovesse rivelarsi infruttuosa, comunque, non saranno certamente le meraviglie a mancare, a chi abbia la fortuna di poter godere di un punto di vista privilegiato, ossia libero dalle luci delle città.

Costellazioni e ammassi stellari

Con un binocolo e con il favore delle tenebre, spiegano gli esperti dell'INAF, potreste avere l’occasione in questo giugno di ammirare un ammasso stellare globulare tra i più grandi e luminosi del cielo: si tratta di Messier 3, osservato per la prima dall'astronomo del quale porta il nome del 1764. Situato a circa 34.000 anni luce dalla Terra, è costituito dalla cifra di impressionante di circa 500.000 stelle: distinguerle tutte sarà un’impresa a dir poco impossibile ma, per vederne i bagliori, sarà sufficiente guardare in direzione occidentale, tra la Stella Arturo, della Costellazione di Boote e la Cor Caroli, dei Cani da Caccia. Sempre nello stesso lembo di cielo, inoltre, sono in bella mostra anche le costellazioni della Chioma di Berenice e della Vergine, mentre Leone e Leone minore vanno abbassandosi con l’avanzare del mese. Spostandosi verso sud troveremo lo Scorpione, il Sagittario, Ofiuco, il Serpente e la Bilancia, mentre in direzione orientale si profilano le costellazioni che scintilleranno letteralmente nei cieli estivi: il Cigno, l’Aquila, la Lira (con le loro stelle più brillanti, rispettivamente Deneb, Altair e Vega) ed Ercole. A nord, infine, l’Orsa Maggiore con il Drago, Cefeo, Cassiopea e la Giraffa.

In attesa del solstizio estivo

Tra i Pianeti, continua a mostrarsi luminosa Venere ancora visibile come il suo amante, Marte, osservabile verso sud-ovest dopo il calar del Sole; Mercurio, infine, sarà presente soltanto nella prima metà del mese verso ovest, prima che la congiunzione con il Sole, il 20, lo nasconda ai nostri occhi.

Ma l'evento più notevole del mese sarà senza dubbio il solstizio estivo: il giorno 21 di giugno, alle ore 10:51 (UTC) il Sole raggiungerà la sua massima altezza nell'emisfero boreale, corrispondendo alla minima nell'emisfero meridionale. Proprio in questa data, la lunghezza delle ore di luce raggiungerà il picco che segnerà l'ingresso nell'estate astronomica. Come ogni anno, in diverse aree del Pianeta non mancheranno persone che si dedicheranno ai rituali che costituiscono una sorta di "accompagnamento" del Sole in questo suo momento di passaggio: tali appuntamenti "con le forze della natura" culmineranno nella notte di San Giovanni Battista, pochi giorni dopo, quando, secondo la tradizione del mondo occidentale, l'acqua si incontra con il fuoco in una sorta di unione sacra simbolizzante le nozze tra Sole e Luna.

Infine, per concludere, un altro sciame meteorico che, questa volta, potrebbe dare qualche emozione in più: le Bootidi di giugno, infatti, sono sempre le osservate speciali del mese dato che hanno dato prova di grande irregolarità nelle loro manifestazioni nei cieli terrestri. Merito della cometa periodica 7P/Pons-Winnecke dalla quale sono originate, il cui aumento della distanza perielica in passato ha determinato delle piogge particolarmente intense, spettacolari ed inattese: a sorpresa un fenomeno simile si è ripetuto nel 1998, con oltre 100 meteore all'ora osservate. Secondo il parere degli esperti dell'UAI sarebbe quindi una buona iniziativa controllare come procede l'attività di queste caratteristiche meteore: non si sa mai che ci si ritrovi ad esprimere decine di desideri.

[Immagine principale: Wikipedia]

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