Coronavirus neutralizzato dal collutorio in test di laboratorio su cellule umane
Il collutorio per l'igiene orale è in grado di neutralizzare un coronavirus in laboratorio. Lo stesso risultato è stato ottenuto con altri prodotti antisettici per il risciacquo nasale e orale, così come con uno shampoo per bambini diluito all'1 percento in una soluzione acquosa. Tutti i prodotti sono stati testati su cellule umane in coltura, ciò significa che si è trattato di sperimentazione in vitro e non direttamente sull'uomo (clinica): nessuno si è messo a fare gargarismi con questi prodotti. Un altro dettaglio da non sottovalutare è il fatto che il coronavirus utilizzato negli esperimenti non è stato il SARS-CoV-2, il patogeno emerso in Cina responsabile della pandemia di COVID-19, bensì del comune coronavirus umano 229E o HcoV‐229e, che assieme all'altro HcoV-OC43 è responsabile del raffreddore.
Pur trattandosi di patogeni differenti il SARS-CoV-2 e gli HCoV hanno una notevole somiglianza genetica, pertanto gli scienziati hanno condotto questi esperimenti proprio per capire se i prodotti testati possano offrire un aiuto nel contrasto alla diffusione del nuovo coronavirus. Fin quando non verranno condotti studi clinici ad hoc, coinvolgendo direttamente i pazienti, non si potrà avere una risposta definitiva, ma i risultati dei test di laboratorio suggeriscono che potrebbero avere un impatto nel limitare la carica virale. A determinare che collutori, soluzioni nasali saline e uno shampoo per bambini diluito all'1 percento possono uccidere i coronavirus in coltura è stato un team di ricerca americano guidato da scienziati del College di Medicina dell'Università Statale della Pennsylvania, che hanno collaborato con i colleghi del Dipartimento di Microbiologia e Biologia Molecolare presso l'Università Brigham Young di Provo (Utah).
Gli scienziati, coordinati dal professor Craig Meyers, docente di Microbiologia, Immunologia, Ostetricia e Ginecologia presso l'ateneo di Hershey, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver testato i vari prodotti su diverse colture di cellule umane esposte al coronavirus HcoV‐229e. Lo shampoo per bambini diluito all'1 percento ha inattivato il 99,9 percento del coronavirus umano dopo due minuti, mentre i collutori hanno ottenuto lo stesso risultato in soli 30 secondi. Con gli antisettici orali, gli scienziati non hanno rilevato alcuna traccia del coronavirus dopo 2 minuti, ciò significa che è stato completamente distrutto. Come indicato, negli esperimenti è stato usato un virus del raffreddore, ma secondo gli autori dello studio si otterrebbero risultati analoghi anche con altri coronavirus, compreso il SARS-CoV-2, proprio per via della somiglianza genetica.
“Mentre aspettiamo lo sviluppo di un vaccino, sono necessari metodi per ridurre la trasmissione. I prodotti che abbiamo testato sono immediatamente disponibili e spesso fanno già parte della routine quotidiana delle persone”, ha dichiarato il professor Meyers in un comunicato stampa dell'Università Statale della Pennsylvania. “Le persone che risultano positive al COVID-19 e tornano a casa in quarantena possono trasmettere il virus a coloro con cui convivono – ha aggiunto lo scienziato -, e alcune professioni, inclusi i dentisti e altri operatori sanitari, sono a rischio costante di esposizione”. “Sono necessari studi clinici per determinare se questi prodotti possono ridurre la quantità di pazienti positivi al virus COVID o quelli con occupazioni ad alto rischio che possono diffondere il virus mentre si parla, si tossisce o si starnutisce. Anche se l'uso di queste soluzioni potesse ridurre la trasmissione del 50%, avrebbe un impatto importante”, ha concluso lo scienziato.
In precedenza lo studio “Virucidal Efficacy of Different Oral Rinses Against Severe Acute Respiratory Syndrome Coronavirus 2” condotto da ricercatori tedeschi dell'Università di Bochum era giunto a conclusioni analoghe sull'efficacia dei collutori nel neutralizzare le particelle virali. I dettagli della nuova ricerca “Lowering the transmission and spread of human coronavirus” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Journal of Medical Virology.