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Covid 19

Contro la variante Delta serve un muro di immunità: in Israele zero morti in 10 giorni

L’alto tasso di vaccinazione ha fatto crollare il numero dei nuovi contagi e ricoveri, indicando la via d’uscita dalla pandemia: “L’85% di adulti vaccinati sta facendo affrontare una prevalenza del 60% di variante Delta”.
A cura di Valeria Aiello
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Con l’85% degli adulti completamente vaccinati e zero morti per 10  giorni di fila, Israele ci mostra la via d’uscita dalla pandemia. La prova dell’efficacia dei vaccini è nel “solido muro” di immunità costruito contro la variante Delta del coronavirus, il ceppo dominante nel Paese, dove ora ha una prevalenza del 60%.

Nessun ulteriore aumento dei contagi e dei ricoveri e nessun decesso per più giorni consecutivi nell’ultimo mese, come mostrato dai nuovi casi di Covid-19 nel Paese. “Un solido muro di immunità sta facendo affrontare una prevalenza del 60% di variante Delta –  dice Eric Topol, professore di Medicina Molecolare presso lo Scripps Research Institute di La Jolla, in California – . Israele, con il suo altissimo tasso di vaccinazione, ci sta mostrando la strada”.

Anche se del 60% più trasmissibile della variante inglese che lo era del 50% più del virus originario, “ora abbiamo gli strumenti per raffrontare la Delta – ha aggiunto Topol – . Oltre alle mascherine e distanziamento, ci sono cinque vaccini che danno prova di una certa protezione dalla variante Delta”.

I risultati di test di laboratorio hanno indicato la vaccinazione induce una risposta anticorpale anche contro il ceppo indiano, con dati di efficacia clinica confermati per tre formulazioni su cinque (Pfizer, Astrazeneca e Bharat Biotech). Sebbene diversi, tutti gli studi hanno mostrato una modesta riduzione del titolo anticorpale nei confronti della variante Delta, anche se il calo più consistente si è registrato nei confronti della variante Beta (ex sudafricana). Nel caso del vaccino di Moderna (che come Johnson & Johnson non ha ancora confermato l’efficacia clinica in test clinici) il titolo neutralizzante è risultato da 6 a 8 volte inferiore a quello diretto contro il ceppo originario, mentre contro Delta il calo è stato di circa 2-3 volte, con valori comunque associabili all’effetto protettivo della vaccinazione.

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