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Contro il cancro una molecola contenuta nel caffè

Modificando una molecola contenuta nel caffé, nel malto arrostito o negli aghi di pino si possono indurre le cellule tumorali al “suicidio”.
A cura di Redazione Scienze
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caffe chicchi

La frontiera della lotta ai tumori si estende sempre di più aprendo nuove possibilità alla cura del male. L'ultima scoperta viene da molto vicino: nell'Università di Urbino due ricercatori, Mirco Fanelli e Vieri Fusi – rispettivamente un biologo e un chimico – hanno modificato il maltolo, una molecola proveniente dalla larice, dagli aghi di pino e presente anche nel malto arrostito e nel caffè, e utilizzata come esalatore di sapidità. Partendo dalle modificazioni iniziate nel Laboratorio di Patologia Molecolare “PaoLa” di Fano, si è giunti a due molecole – il malten e il matonis – che sembra abbiano la capacità di portare le cellule tumorali all'autodistruzione. Le sperimentazioni, intanto, sono iniziate da qualche settimana.

Le due molecole sono state già brevettate, mentre i giovani ricercatori italiani hanno attirato l'attenzione della stampa internazionale di settore, tanto da meritare articoli sul British Journal of Cancer e sul Journal of Organic Chemistry. Fanelli e Fusi hanno spiegato che la ricerca in campo oncologico si muove da un lato dalla necessità di capire "le peculiarità molecolari alla base della patologia stessa e, dall’altro, prova a sviluppare nuove molecole come potenziali farmaci". Due approcci che possono essere sviluppati contemporaneamente, perché "proprio con la scoperta dei meccanismi molecolari alterati nella cellula neoplastica che si gettano le basi per lo sviluppo di nuove molecole atte a correggere quelle alterazioni".

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