Contraccezione, in arrivo gli ultrasuoni per gli spermatozoi?
Per il momento le prime sperimentazioni sono state effettuate solo in laboratorio e su dei ratti; i risultati positivi, dunque, dovranno ancora essere presi con il beneficio del dubbio dal momento che questa tecnica di contraccezione maschile è tuttora allo studio da parte dei ricercatori dell'University of North Carolina.
Un metodo che avrebbe fatto la felicità degli impenitenti latin lover da racconto, quasi si direbbe: ultrasuoni che andando ad incidere sugli spermatozoi, ne diminuirebbero la concentrazione rendendoli così troppo pochi per poter fecondare. Naturalmente la sterilità indotta dovrebbe essere solo momentanea, facendo tornare il numero degli spermatozoi superiore alla soglia dell'infertilità in una seconda fase.
Proprio sul fattore tempo sono ancora in corso le osservazioni, per verificare l'effettiva durata del trattamento, la sua completa reversibilità e se, effettivamente, questo possa essere usato come anticoncezionale. Inoltre, i rischi maggiori legati ad eventuali danni allo sperma attualmente non sono stati riscontrati sulle cavie ma devono comunque essere accuratamente valutati qualora la sperimentazione avvenisse sugli uomini.
Lo studio, pubblicato dalla rivista scientifica Productive biology and Endocrinology e finanziato dalla Bill&Melinda Gates Foundation, sviluppa un'idea nata negli anni '70 che ha già dimostrato come un'esposizione di pochi minuti dei testicoli agli ultrasuoni poteva effettivamente comportare la riduzione degli spermatozoi; l'obiettivo dei ricercatori è quello di stabilire un futuro uso commerciale in termini di contraccettivo per questo tipo di trattamento.