Come il gatto diventò domestico
![Immagine](https://staticfanpage.akamaized.net/scienzefanpage/wp-content/uploads/2013/12/gatto-cina.jpg)
Di bellezza ed eleganza impareggiabili, preferito addirittura da molti al cane, l'animale domestico per eccellenza ma al quale, forse, manca il fascino che soltanto l’incedere regale del felino possiede: il gatto è un altro degli “storici” compagni che accompagnano l’uomo nel suo percorso di vita da tempi immemori. Ma a quando risalgono le origini di questo legame di amicizia? Un interrogativo che da sempre incuriosisce i ricercatori e che si è avvalso talvolta di occasionali ritrovamenti che, se non sono stati in grado di chiarire cronologie e modalità, hanno spesso fornito importanti contributi archeologici per la comprensione del fenomeno.
![Il gatto fu animale sacro e raffiguratissimo in Egitto](https://staticfanpage.akamaized.net/scienzefanpage/wp-content/uploads/2013/12/gatto-egizio.jpg)
La prova più antica mai ritrovata di una relazione stretta tra l’uomo e il gatto pare che possa essere rintracciata addirittura 9.500 anni fa: a quell'epoca, infatti, risalgono i resti di una persona che venne sepolta assieme ad un gatto selvatico a Cipro. Ed è quasi superfluo citare il popolo degli antichi egizi presso il quale il felino aveva addirittura prestato tratti e fattezze ad una divinità, Bastet, e dove era tutelato da leggi apposite che potevano persino arrivare a punire con il massimo della pena chiunque nuocesse a tanta fiera meraviglia della natura. Tant'è che, essendo l’Egitto da sempre strettamente connesso nell'immaginario collettivo ai gatti, è opinione comune che la domesticazione sia partita proprio dalla grande civiltà nilotica all'incirca 4.000 anni fa, ossia quando questo magnifico animale iniziò a fare la propria comparsa nell'arte e nei manufatti egiziani. E invece le cose potrebbero essere andate diversamente.
Il gatto domestico avrebbe infatti 5.300 anni, ossia 1.000 in più di quanto pensato fino ad ora e i primi uomini – o meglio, i più antichi di cui si abbia testimonianza- che favorirono il processo di domesticazione sarebbero stati dei contadini cinesi. A sostenere questa nuova ipotesi sono gli studiosi dell’Accademia Cinese delle Scienze presso Pechino guidati da Yaowu Hu i quali, in un articolo pubblicato dalla rivista PNAS, illustrano i dettagli delle ricerche condotte su alcuni resti ossei appartenuti a due gatti e venuti alla luce in uno scavo condotto nei pressi del villaggio agricolo di Quanhucun. Assieme alle ossa dei felini, anche reperti appartenenti a cani e maiali vissuti nello stesso arco cronologico; il raffronto tra le diverse specie ha consentito ai ricercatori di giungere alla sorprendente conclusione che la dieta tra i differenti animali fosse molto simile, basata prevalentemente sul miglio che veniva coltivato sul luogo.
Grazie alle analisi al radiocarbonio è stato possibile datare i reperti; al contempo gli esami hanno consentito di osservare come le ossa di questi antichi gatti fossero assai simili per dimensioni a quelle dei gatti moderni. Ma quello che maggiormente ha colpito i ricercatori è stata l'alimentazione a base vegetale, in particolare di un gatto che essendo morto molto anziano avrebbe vissuto forse tutta la propria vita presso il villaggio. Va però evidenziato che i felini di topolini ne mangiarono in abbondanza, come si evince dalle indagini condotte sui resti; anzi, proprio questo elemento, secondo gli studiosi, potrebbe fornire la spiegazione dell'origine del fenomeno della domesticazione dell'animale, un tempo selvatico, oggi mansueto e tenero micio da casa (talvolta fin troppo).
È verosimile supporre che gli abitanti del villaggio di Quanhucun dessero da mangiare il frutto del proprio lavoro ai gatti per tenerli nei paraggi affinché dessero la caccia ai topolini: un modo pratico ed efficiente per assicurarsi il raccolto nei depositi dagli attacchi dei roditori. Dall'utilità all'amicizia insostituibile il passo è stato relativamente breve: oggi il gatto è l'animale domestico preferito da molti e popola le abitazioni di tutto il mondo, pur restando un fiero felino selvatico che sa aggirarsi per strade sporche e cassonetti fetidi per portarsi a casa la giornata; magari ammazzando un malcapitato topolino, esattamente come migliaia di anni fa.