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Cioccolato fondente, 4 bugie che vi dite per mangiarne troppo

Il cioccolato fondente è da sempre oggetto di diverse leggende, una in particolare è stata creata ad arte per dimostrare, anni prima della “post-verità”, la vulnerabilità dei sistemi di informazione. Un problema che va ben oltre l’alimentazione.
A cura di Juanne Pili
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Sull'eterna dialettica tra cioccolato fondente e al latte abbiamo già ampiamente trattato, vi sono in particolare quattro leggende sul cioccolato fondente, praticamente "intramontabili", che varrebbe la pena di analizzare. Una in particolare ha fatto storia e riguardava presunte proprietà dimagranti.

1. Non fa male al cuore

Grazie ad uno studio che si avvale dell'analisi di altre diciannove ricerche precedenti oggi sappiamo che non vi è correlazione tra consumo di cioccolato e cardiopatie, fermo restando che al solito è la dose che fa il veleno, e che magari l'eccesso può portare ad altri problemi. Secondo lo studio pubblicato sul Journal of Nutrition sappiamo anche chi ringraziare per questo: i "flavonoidi" contenuti nel cacao, sostanze coinvolte nei processi cardiovascolari. Dal momento che parliamo di una quantità minima giornaliera tra i 200 e 600 milligrammi al giorno il dibattito è ancora aperto a riguardo del cioccolato fondente, che si suppone abbia concentrazioni relativamente più ampie.

2. Non è afrodisiaco

La presenza di "feniletilammina" nel cioccolato fondente ha fatto pensare che questo potesse essere considerato un "afrodisiaco" – bisogna capire solo cosa si intende con questo concetto – in generale non esistono alimenti "magici" che garantiscono ottime prestazioni sessuali. Effettivamente la feniletilammina è una sostanza in grado di provocare sensazioni di piacere. Tuttavia il nostro organismo riesce a metabolizzarla molto bene, in maniera abbastanza rapida, quindi non può avere effetti nel nostro cervello. Questo è quanto sono riusciti a dimostrare i chimici della American chemical society in uno studio pubblicato nella loro rivista.

3. Non fa male ai denti

Anche i millenial (la cosiddetta generazione Y) hanno fatto in tempo a sentire questo genere di raccomandazioni da bambini: "mangiare troppo cioccolato fa male ai denti". Questo può essere vero se si fa riferimento agli zuccheri utilizzati nella produzione industriale, ma il cioccolato fondente c'entra qualcosa in particolare? A quanto pare no, Antonella Polimeni, professoressa ordinaria di Odontoiatria pediatrica lo spiega molto bene in un articolo pubblicato sul sito della fondazione Veronesi, dove illustra le proprietà diametralmente opposte del cioccolato fondente, addirittura aiuterebbe la prevenzione:

Il cacao amaro contiene alcuni antibatterici naturali in grado di impedire allo Streptococco mutans, il batterio responsabile della carie, di produrre il glucano. Quest’ultimo, di consistenza piuttosto vischiosa, si attacca ai denti ed offre ai germi una condizione ottimale per la formazione della placca. Placca e germi, insieme, possono così concorrere alla trasformazione degli zuccheri presenti negli alimenti in acidi che, a lungo termine, corrodono lo smalto.

Al solito però occorre ragionare sempre col buonsenso: con cosa è associato il cioccolato che stiamo consumando? Non esistono sostanze magiche negli alimenti, in grado mediante il semplice consumo di svolgere particolari funzioni, indipendentemente dalla dose e da latre sostanze concomitanti. Questo rende anche difficile realizzare studi mirati con risultati assolutamente certi. Insomma, la prevenzione orale – banalmente – conviene focalizzarla sull'avere una buona igiene della bocca e dei denti.

4. Non fa dimagrire

La bufala del cioccolato dimagrante firmata da un certo Johannes Bohannon ha fatto Storia. Si tratta di un ricercatore puramente inventato, uno pseudonimo utilizzato da un vero scienziato tedesco, il quale riuscì attraverso successive "imprese" a dimostrare come fosse facile montare notizie false attraverso la faciloneria con cui certe riviste scientifiche open access approvavano la pubblicazione di ricerche, le quali difficilmente avrebbero potuto trovare spazio in altre più serie, i cui contenuti sono accessibili solo a pagamento. Nel caso del cioccolato che fa dimagrire non sarebbe stato difficile nemmeno a chi non lavora abitualmente nelle redazioni di riviste scientifiche scoprire l'inghippo, dal momento che l'Institute of diet and health di Magonza – ente nel quale si sarebbero svolti gli studi di Bohannon – semplicemente non esiste. Questo problema è stato reso particolarmente evidente dallo scienziato in altri casi clamorosi, come quello dei "mega-squali ogm", debunkato da lui stesso su Science. La bufala del cioccolato dimagrante invece parte dalla televisione, attraverso un vero e proprio "nocumentario", volto a mettere in luce la facilità con cui le bufale sulle diete potessero essere date in paso ai media.

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