Cinque cosa da sapere sulla Pasqua: data mobile, significato e simboli
Tra le feste più sentite dai cristiani di tutto il mondo, oltre che momento di divertimento per grandi e bambini nei mesi primaverili, c'è la Pasqua. Numerose sono le tradizioni che circolano intorno a questa festività, che cade in genere tra i mesi di marzo e aprile a seconda del calendario. La Chiesa celebra in questo giorno la Resurrezione di Gesù avvenuta tre giorni dopo la sua morte per crocifissione, come narrato dai Vangeli. Molti sono i legami con la Pasqua ebraica, che però ha un significato profondamente diverso. Ecco, allora, tutto quello che forse ancora non sapete sulla Pasqua, da come si calcola alle caratteristiche di quella romana e ortodossa fino alle usanze più "pagane", tra uova di cioccolato e gite fuori porta.
Il significato letterale della Pasqua da spiegare anche ai bambini
Il termine Pasqua deriva dal greco pascha, che a sua volta proviene dall'aramaico pasah che significa "passare oltre". Questa parola veniva usata già dagli ebrei in tempi antichissimi per indicare la festa della raccolta dei primi frutti delle campagne, a cominciare dal frumento. Poi passò a designare la festività con la quale si ricordava il passaggio attraverso il Mar Rosso della schiavitù d'Egitto verso la liberazione. Prima, come si legge nella Bibbia, Dio scagliò dieci piaghe sul Faraone e il suo popolo, di cui l'ultima, la più tremenda, prevedeva che ogni famiglia ebrea dovesse sacrificare un agnello e col sangue segnare gli stipiti e l'architrave della porta, affinché l'angelo sterminatore risparmiasse i loro primogeniti. Così la volontà del Faraone fu piegata, e ci fu l'Esodo verso la Terra Promessa.
Il significato della Pasqua cristiana è strettamente legato a quello dell'omonima festività ebraica. Molte sono le caratteristiche e le usanze in comune, seppur con significativi cambiamenti. Secondo questa accezione, con la Pasqua si celebra la Resurrezione di Gesù Cristo e l'avvento, tramite il sacrificio dell'Agnello di Dio, del suo Regno. Secondo le Sacre Scritture, Gesù è morto crocifisso nel venerdì precedente la festa ebraica, che quell'anno cadeva di sabato, ed è risorto il giorno successivo, in seguito chiamato Domenica (o "giorno del Signore"), realizzando quanto professato dal Messia e simboleggiando il passaggio dalla morte alla vita eterna. Per cui la Pasqua cristiana cade un giorno dopo quella ebraica.
Come si calcola la Pasqua: la data mobile
La data della Pasqua è mobile, in quanto ogni anno cambia giorno a seconda del calendario ed è legata al plenilunio di primavera. Fu il Concilio di Nicea del 325 a stabilire quando sarebbe dovuta cadere questa festività, mettendo fine ad una serie di discussioni sul tema che c'erano state tra la Chiesa d'Occidente e quella d'Oriente: la Pasqua si sarebbe celebrata la domenica successiva la prima luna piena di primavera, il cui equinozio è fissato al 21 marzo, e cioè in un periodo compreso tra il 22 marzo e il 25 aprile. La data, che cambia ogni anno, determina anche quella di altre festività a essa collegate, come la Quaresima e il Carnevale, l'Ascensione e la Pentecoste. È tradizione che il sacerdote annunzi la data della Pasqua successiva nel corso delle celebrazioni per l'Epifania. Nel 2017 Pasqua cade il 16 aprile: si dice sia Pasqua bassa dal 22 marzo al 2 aprile, media dal 3 al 13 aprile, alta dal 14 al 25 aprile. Questo vale per la Chiesa cattolica, che segue il calendario gregoriano. Per gli ortodossi, invece, il calcolo viene effettuato sulla base del calendario giuliano e dunque la pasqua ortodossa può cadere tra il 4 aprile e l'8 maggio.
La Pasqua dura 50 giorni secondo il calendario liturgico
La Pasqua è la festa più solenne della religione cristiana. Comincia con la domenica di Pasqua, in cui si celebra la Resurrezione di Gesù Cristo, e dura per ben 50 giorni fino alla festività della Pentecoste secondo il calendario Liturgico. Il cinquantesimo giorno dopo la Risurrezione, la cristianità ricorda infatti la discesa dello Spirito Santo tra gli Apostoli, avvenimento che rappresenta la nascita della Chiesa. La festa è preceduta da un periodo di 7 giorni, chiamato "Settimana santa", che comincia il giorno dopo la Domenica delle Palme. Il giovedì si celebra la Messa del Santo Crisma e poi la Messa In Coena Domini con la tradizionale lavanda dei piedi, in ricordo dell'Ultima Cena di Gesù con i suoi apostoli. Il venerdì è il giorno dedicato alla contemplazione, con la Via Crucis che ricorda gli ultimi momenti di vita del Messia, la sua passione e crocifissione, e infine il sabato si conclude con la Veglia Pasquale che prepara i fedeli alla Resurrezione del Figlio di Dio. Il rito si svolge nella notte, simbolo dell'umanità che senza Cristo è immersa nelle tenebre della morte ma può salvarsi con la Luce rappresentata da Gesù.
Tradizione pasquali sulla tavola: dalle uova di cioccolato all'agnello
Pasqua con il passare degli anni è diventata non soltanto una festa religiosa ma ha acquisito una serie di tradizioni e abitudini soprattutto a tavola. Pur con le dovute differenze a livello territoriale, ci sono alcuni simboli universali. Prima di tutto, c'è ancora oggi l'usanza di regalare uova di cioccolato. In origine si donavano in realtà uova vere e con il guscio pitturato di rosso, per ricordare il sangue di Cristo versato sulla Croce. Il significato di questo gesto è molto profondo: l'uovo, o il pulcino, simboleggia la nascita della vita, che a sua volta viene associato alla nascita a vita eterna del Figlio di Dio. Accanto a questa, vi è anche la figura del coniglietto che porta le uova e che richiama quella della lepre, con la quale sin dai tempi di Sant'Agostino si indicava metaforicamente Gesù.
La tradizione di mangiare l'agnello durante il pranzo pasquale arriva invece direttamente dall'ebraismo. In particolare, si fa riferimento a quando Dio ordinò al popolo di Israele che lo avrebbe liberato dalla schiavitù dell'Egitto castigando l'oppressore uccidendo i primogeniti egiziani. Ordinò così loro di marcare le loro porte con del sangue d'agnello in modo che lui fosse in grado riconoscere chi colpire e chi risparmiare. Il nome di Pesach indica proprio la cena rituale celebrata nella notte fra il 14 e il 15 del mese di Nisan in ricordo di quella che aveva preceduto la liberazione dalla schiavitù in Egitto. Nel rito cristiano, questo animale mite e innocente simboleggia la redenzione dell'umanità attraverso il sacrificio di Gesù Cristo, "Agnello di Dio".
Infine, la colomba, che pure si trova sulle nostre tavole nel periodo pasquale. Per i cristiani, questo volatile è simbolo della pace ristabilita tra cielo e terra con la morte di Gesù, ricordando il racconto biblico del Diluvio Universale. Quando questo cessò, infatti, Noè fece uscire dall'arca proprio una colomba, che poi tornò indietro con un ramoscello d'ulivo in bocca, segno del fatto che era tornato il bel tempo e l'ira divina si era finalmente placata.
Il vero significato della Pasquetta o Lunedì dell'Angelo
Il giorno dopo la Pasqua è conosciuto come Pasquetta, Lunedì dell'Angelo o Lunedì dell'Ottava di Pasqua, molto amato da grandi e bambini. La festività è stata introdotta nell'ordinamento dello Stato italiano all'indomani del dopoguerra con l'obiettivo di allungare le vacanze pasquali. Generalmente è una giornata da trascorrere insieme ad amici e parenti e, meteo permettendo, con tradizionali scampagnate e gite fuori porta, probabilmente per ricordare il viaggio intrapreso dai discepoli verso Emmaus, a pochi chilometri fuori dalle mura di Gerusalemme. Dal punto di vista religioso, si ricorda con questa festività l'incontro dell'Angelo con le donne giunte al Sepolcro. Secondo i Vangeli, infatti, Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e Giuseppe, e Salomè si recarono nel luogo dove era stato sepolto il corpo di Gesù morto in croce, per imbalsamarlo con degli olii, ma vi trovarono il grande masso che ne chiudeva l'ingresso spostato. A quel punto, apparve loro un Angelo che annunziò l'avvenuta resurrezione del Messia. Non è giorno di precetto.