Cieli azzurri e distese di ghiaccio su Plutone
Nuove immagini di New Horizons rivelano che le nebbie atmosferiche di Plutone hanno un caratteristico colore blu. «Chi si sarebbe mai aspettato un cielo blu nella fascia di Kuiper? È meraviglioso»: con queste parole Alan Stern, principal investigator di New Horizons, commenta i nuovi dati inviati dalla sonda NASA, acquisiti durante il suo passaggio radente dello scorso luglio. Le particelle di queste nebbie, in realtà, viste da vicino potrebbero apparire di tonalità tra il grigio e il rossastro; è il modo in cui diffondono la luce attorno che determina il formarsi di questo affascinante blu.
Suolo rosso e cielo blu
Un colore che dice molto ai ricercatori in merito alla composizione delle particelle che formano l'atmosfera: un cielo blu, infatti, è spesso il risultato della dispersione della luce solare da parte di particelle molto piccole: sulla Terra, ad esempio, un effetto simile è generato da piccolissime molecole di azoto. Sul Pianeta nano, invece, queste particelle sembrerebbero più grandi, pur restando comunque relativamente piccole, simili alla fuliggine o, meglio, al particolato.
Gli scienziati le chiamano toline e pensano che si formino negli strati alti dell'atmosfera, quando i raggi ultravioletti provenienti dal Sole rompono le molecole di azoto e metano e le portano a reagire formando particelle cariche di segno negativo o positivo. La ricombinazione porta alla formazione di macromolecole molto complesse, secondo un processo che è stato osservato per la prima volta nell'atmosfera superiore di Titano, una delle lune di Saturno; tali macromolecole continuano ad interagire e a crescere, formando alla fine le piccole particelle. Dopodiché i gas volatili condensano e le ricoprono, rendendone ghiacciata la superficie; a questo punto cadono dall'atmosfera al suolo conferendo a Plutone il suo caratteristico colore rosso.
Ghiaccio d'acqua
Ma non è tutto: New Horizons ha identificato anche diverse regioni poco estese di ghiaccio d'acqua mappate grazie al telescopio di bordo Ralph con diverse lunghezze d'onda. In realtà, spiega uno dei membri del team Jason Cook, molte zone di Plutone non mostrano distese di ghiaccio d'acqua perché, probabilmente, esso è mascherato da ghiacci di altra composizione; la nuova sfida degli scienziati, quindi, è capire perché l'acqua appare in alcuni luoghi, non mostrandosi in altri. Uno degli aspetti più curiosi resta il fatto che le tracce più evidenti dell'acqua ghiacciata corrispondono alle aree più luminosamente rosse nelle immagini a colori rilasciate recentemente: comprendere perché il ghiaccio è «così rosso» è un altro degli obiettivi delle prossime ricerche su quel Pianeta nano che sta regalando molte sorprese agli scienziati.