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Cheratosi pilare, cos’è la ‘pelle di gallina’ con pallini che non prudono e come si cura

La cheratosi pilare è una condizione della pelle riconoscibile poiché presenta un ispessimento in corrispondenza dei follicoli piliferi che ricorda, visivamente, la pelle di gallina. La cheratosi pilare non prude e non è contagiosa e le cause non sono del tutto chiare, ma potrebbero avere una componente genetica, purtroppo inoltre non ha cura.
A cura di Zeina Ayache
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La chiamano ‘pelle di gallina’ o ‘pelle di pollo’, ma il suo vero nome è cheratosi pilare, cheratosi follicolare o ipercheratosi follicolare ed è una condizione della pelle per cui sulla sua superficie compaiono dei piccoli pallini grandi come granelli di sabbia che non prudono, ma che donano un aspetto esteticamente sgradevole. Ma cos’è esattamente la cheratosi pilare? Vediamo insieme di cosa si tratta, perché si forma e quali sono i trattamenti per curarla.

Cheratosi pilare, cos’è

La cheratosi pilare, cheratosi follicolare o ipercheratosi follicolare è una patologia della pelle che non è contagiosa e che si presenta con un sintomo molto evidente, cioè dei piccoli ispessimenti in corrispondenza dei follicoli piliferi che non prudono e che comportano, alla vista e al tatto, quella che viene chiamata ‘pelle di gallina’. Le zone più colpite per gli adulti sono braccia, gambe e glutei, per i bambini anche il viso.

Le cause della cheratosi pilare

La cheratosi pilare ha cause che non sono del tutto conosciute, per lo più si pensa che a provocarla sia una predisposizione genetica che porta all’ostruzione dei follicoli piliferi da parte della cheratina, che ha invece il compito di progettare la cute dagli agenti esterni e dai batteri.

Le tipologie di cheratosi pilare

Esistono quattro diverse tipologie di cheratosi pilare

  • cheratosi pilare rossa atrofizzante che è localizzata su orecchie e gote, e si presenta anche con rossore e infiammazione
  • cheratosi follicolare spinosa decalcante di Siemens che è una malattia genetica rara maschile per lo più e che porta a ispessimento della cuta, perdita di capelli e delle sopracciglia
  • cheratosi pilare acquisita sintomatica che è collegata a dermatiti infiammatorie
  • cheratosi pilare dei bambini che si manifesta su guance e tempie

Curare la cheratosi pilare

Non esiste una vera e proprio cura contro la cheratosi pilare che comunque tende a risolversi con l’età, di solito intorno ai 30 anni. Quello che sappiamo è che però durante i mesi più caldi i sintomi migliorano. Per ammorbidire la pelle, è comunque possibile applicare creme idratanti ed evitare lo scrub che potrebbe peggiorare la situazione.

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