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Cari Vip, mangiare la placenta fa bene solo al vostro ego

Mangiare placenta umana: moda new-age che viene dagli Usa la cui utilità è ancora tutta da dimostrare.
A cura di Juanne Pili
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LONDON, ENGLAND - FEBRUARY 14: Tom Cruise poses in the winners room at the EE British Academy Film Awards at The Royal Opera House on February 14, 2016 in London, England. (Photo by Dave J Hogan/Dave J Hogan/Getty Images)

La futura madre Jordan Thiering prima ancora di dare alla luce il suo bambino ha intentato causa contro lo Stato del Mississipi per ottenere di potersi portare a casa la propria placenta. Il tribunale ha sentenziato in suo favore.

Una questione di diritti. Non ci è dato sapere cosa intende farsene, sappiamo che già diversi Vip americani hanno sostenuto la pratica di mangiare placenta umana, la quale avrebbe particolari proprietà non riconosciute dalla Comunità scientifica. Ad oggi lo Stato del Mississipi non concede questo singolare diritto senza una ordinanza del tribunale. Tra le proprietà attribuite alla placenta anche quella di aiutare contro la depressione post-parto, come nel caso di Christina Simmons, anche se è difficile escludere in questi frangenti l’effetto placebo. C’è anche chi sostiene che favorisca l’aumento della produzione di latte materno.

Frullati alla placenta. L’assunzione della placenta avviene per lo più mediante frullati, magari assieme ad altri ingredienti, come avocado e anacardio; in alternativa può essere polverizzata in apposite capsule. Tra i Vip che hanno sostenuto questa pratica anche January Jones e Tom Cruise, che pianificò di mangiarsi la placenta di Katie Holmes.

Una moda infondata. Non esistono studi scientifici a sostegno di particolari benefici derivanti dall’assunzione della placenta. Anche se assunta cruda non risulterebbe avere particolari proprietà nutritive. Pur ammettendo la presenza di particolari ormoni, questi verrebbero eliminati durante le procedure di preparazione già citate. Per quale motivo non dovremmo prendere in considerazione anche il pericolo di assumere sostanze patogene? Quelle si trovano di sicuro: la placenta funge da filtro per il feto, trattenendo ogni tipo di scarto nocivo, tossine e batteri. La probabilità che questo accada dipende anche dalla qualità di conservazione entro le prime due ore dal parto, quando i più preferiscono prestare maggiore attenzione alle condizioni del neonato. Ad ogni modo essendo la pratica poco diffusa precisiamo che non esistono studi che ne dimostrino l'effettiva nocività, per quanto teoricamente possibile.

La placenta nei mammiferi. Fatta eccezione per umani e cetacei la pratica di mangiare la placenta non è estranea ai mammiferi. Questo è un dato di fatto che potrebbe essere all’origine del mito. L’assunzione favorisce l’instaurarsi del legame tra madre e cucciolo, inoltre sono presenti sostanze che favoriscono la riduzione dei dolori post-parto. Negli esseri umani l’organismo sopperisce alle medesime esigenze per altre vie. Come ipotizzato da Mark Kristal, dell’Università di Buffalo, le origini di questa moda sarebbero squisitamente new-age; se ne comincia a parlare negli anni '70 e si ispira alla convinzione che qualsiasi cosa facciano gli animali, dal momento ch’è naturale, deve quindi far bene anche a noi.

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