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Carburante per gli autobus dai rifiuti: succede ad Oslo

A partire dal 2013 saranno più di cento gli autobus che circoleranno grazie ad un carburante ottenuto dagli scarti alimentari: il trasporto pubblico di Oslo sarà ancora più ecosostenibile e comporterà anche un risparmio per i cittadini norvegesi.
A cura di Nadia Vitali
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ecosostenibilità biocarburanti

Smaltire immensi volumi di rifiuti, risolvendo dalla radice il problema dell'accumulo, creando del fertilizzante e, soprattutto, un carburante verde in grado di fornire energia a decine di autobus che silenziosamente sfrecceranno per le strade della capitale norvegese, fornendo un servizio notevolmente ottimizzato ai cittadini: il tutto affiancato anche ad un risparmio in termini economici per gli stessi utenti. Succede ad Oslo, laddove già da anni i trasporti pubblici su gomma beneficiano di veicoli ecologici: 65 automezzi alimentati da un biogas ottenuto grazie al trattamento delle acque grigie municipali sono in circolazione dal 2009 e, entro il 2013, si aggiungeranno a questi le nuovissime vetture "a spazzatura". I residui della cena, le bucce dei frutti, i fondi del caffè e i gusci delle uova: un totale di 50 000 tonnellate di rifiuti alimentari ogni anno verrà riutilizzato per fornire un sistema di trasporti sempre più green. 

Biocombustibili e biofertilizzanti – Saranno 135 gli autobus municipali che funzioneranno grazie al nuovissimo combustibile, non appena l'impianto sarà pronto: l'energia prodotta annualmente sarà orientativamente equivalente a quattro milioni di litri di diesel. Dalla lavorazione degli scarti di cibo risulterà anche una notevole quantità di biofertilizzante che sarà sufficiente per circa un centinaio di aziende agricole locali di medie dimensioni mentre il numero di autobus alimentati a carburante verde aumenterà man mano che la centrale potrà lavorare a pieno regime. Un miracolo? No, semplicemente idrolisi termica, un processo che consente di trattare rifiuti e fanghi, sottoponendo i materiali ad altissime temperature e pressioni, producendo composti facilmente e rapidamente trasformabili in biogas, oltre che un residuo che può essere impiegato in agricoltura come concime biologico.

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