video suggerito
video suggerito

Capra delle nevi uccide un orso grizzly trafiggendolo con le sue corna affilate come pugnali

Nel Parco Nazionale Yoho, nella Columbia Britannica canadese, una capra delle nevi è sopravvissuta all’attacco di un orso grizzly ed è riuscita a uccidere il predatore con le sue lunghe corna appuntite. La carcassa dell’orso è stata rinvenuta da un’escursionista e solo l’esame autoptico ha rivelato le ferite fatali inferte dalla capra.
A cura di Andrea Centini
139 CONDIVISIONI
Capra delle nevi. Credit: Dave Grickson/USFWS/Wikipedia
Capra delle nevi. Credit: Dave Grickson/USFWS/Wikipedia

Una capra delle nevi (Oreamnos americanus), conosciuta anche come capra delle montagne rocciose o aplocero, non solo è sopravvissuta all'attacco di un orso grizzly, ma è anche riuscita a uccidere il super predatore trafiggendolo con le sue lunghe corna affilate. La drammatica lotta per la sopravvivenza si è verificata all'inizio di settembre nel Parco Nazionale Yoho nella Columbia Britannica, in Canada, ma è stata rivelata solo dopo l'autopsia condotta sul corpo dell'orso.

Tutto ha avuto inizio sabato 4 settembre, quando un escursionista si è imbattuto nella carcassa di un giovane esemplare femmina di grizzly (Ursus arctos horribilis) lungo il Burgess Pass, non distante dall'antico Parco Nazionale Banff National (provincia di Alberta). L'uomo ha immediatamente allertato i ranger del parco, che si sono precipitati sul posto per organizzare il prelievo del corpo. Si tratta di un'operazione di routine poiché i resti di animali morti possono attirare nell'area molti predatori, che a loro volta possono diventare molto aggressivi e pericolosi nei confronti degli escursionisti, proprio per proteggere il “pasto facile”. Dopo il trasporto alla clinica veterinaria (è servito il supporto aereo) è stato eseguito un approfondito esame autoptico sul corpo dell'orsa. I veterinari tutto potevano immaginare tranne che di trovarsi innanzi alle ferite compatibili con le corna delle capre delle nevi, animali piuttosto diffusi nelle aree protette delle Montagne Rocciose canadesi.

“Quando i grizzly attaccano, tendono a concentrarsi sulla testa, sulla nuca e sulle spalle della preda. Questo attacco di solito arriva dall'alto”, ha dichiarato al Guardian il dottor David Laskin, un ecologista della fauna selvatica di Parks Canada che opera nelle aree di Lake Louise, Yoho e Kootenay. “La risposta difensiva di una capra di montagna è quella di proteggersi usando le sue corna affilate”, ha aggiunto l'esperto. E le corna delle capre delle nevi, animali molto robusti e combattivi che arrivano a 140 chilogrammi di peso, possono essere armi particolarmente letali. Raggiungono infatti i 30 centimetri di lunghezza e sono appuntite come pugnali. Dall'autopsia è emerso che la femmina di grizzly, un giovane esemplare che non si era ancora riprodotto e pesava soltanto 70 chilogrammi, è stata colpita fatalmente sotto l'ascella e al collo durante l'aggressione.

Una capra delle nevi in Colorado. Credit: Darklich14/Wikipedia
Una capra delle nevi in Colorado. Credit: Darklich14/Wikipedia

In passato erano stati segnalati altri casi di orsi uccisi dalle possenti capre delle nevi, tuttavia nessuno era stato così ben documentato, come sottolineato da Laskin e colleghi. Le capre delle nevi vengono normalmente attaccate dagli orsi, ma anche dai puma e dai lupi, tuttavia, grazie alla loro abilità nello sfuggire su pareti e speroni rocciosi sono molto difficili da catturare. E come dimostra il caso dell'orso ucciso nel parco canadese, possono difendersi egregiamente anche quando lo scontro corpo a corpo diventa inevitabile. Solo i piccoli sono esposti ai rischi maggiori, soprattutto quando provengono dall'alto: sono infatti tra le prede ghermite dalle aquile reali.

È noto anche un incidente fatale che ha coinvolto un escursionista nel 2010; il sessantatreenne Robert Boardman fu incornato a una gamba da una capra delle nevi (già nota per la sua aggressività) mentre passeggiava con la moglie e un amico presso Klahhane Ridge, nel Parco Nazionale di Olympic. Morì per dissanguamento durante il trasporto in ospedale.

139 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views