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Cani e gatti proteggono i bambini della allergie grazie all’effetto ‘mini-fattoria’: cos’è

I bambini godono dell’effetto ‘mini-fattoria’ che li protegge dalle allergie: secondo i ricercatori infatti maggiore è il numero di animali, come cani e gatti, con cui crescono i più piccoli, e minore è il rischio che sviluppino allergie. Vediamo insieme i dettagli di questo studio che prendere in considerazione migliaia di casi.
A cura di Zeina Ayache
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Vivere con cani e gatti da quando siamo bambini ci protegge dal rischio di sviluppare allergie: questa è la conclusone cui sono arrivati ricercatori della University of Gothenburg che hanno analizzato i dati raccolti da precedenti studi in materia. Nello specifico gli esperti sostengono che maggiore è il numero di animali con cui viviamo da piccoli minore è il rischio di sviluppare allergie. Vediamo i dettagli della scoperta.

Gli studi passati. Gli scienziati hanno preso in analisi due studi di coorte: il primo è un questionario trasversale basato su bambini di 7-8 anni (in tutto 1029) di Mölndal e Kiruna e l'altro invece ha coinvolto i bambini della contea di Västra Götaland valutati clinicamente per asma e allergia da pediatri fino all'età di 8-9 anni ( in tutto 249).

Risultati. Dall'analisi dei dati è emersa un'associazione dose-risposta, con meno manifestazioni allergiche (asma, rino-congiuntivite allergica o eczema) proporzionalmente al numero crescente di cani e gatti domestici durante il primo anno di vita. Nello specifico la percentuale di casi di allergia era del 49% per quelli senza animali e scendeva a zero per quelli con cinque o più animali domestici. insomma la sensibilizzazione agli animali, così come ai pollini, diminuisce in base all'aumento del numero di animali nella famiglia.

L'effetto ‘mini-fattoria‘. Gli esperti sottolineano dunque che maggiore è il numero di animali con cui un bambino ha a che fare in fase di sviluppo minore è il rischio di sviluppare allergie: questa relazione è stata ribattezzata effetto ‘mini-fattoria' proprio perché la diminuzione delle probabilità di sviluppare questa condizione è influenzata dalla quantità di cani e gatti in casa.

Conclusioni. Se anche i risultati di questo studio sono interessanti non dovrebbero comunque essere considerati un consiglio all'adozione di un animale a scopi clinici: vivere con un animale è un impegno importante e una responsabilità che non può passare in secondo piano rispetto alle allergie.

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