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Cancro, un neo artificiale fa la ‘spia’: così rivela la presenza di tumori

Dalla Svizzera arriva un nuovo strumento di diagnosi precoce del tumore: lo hanno ribattezzato ‘il neo spia’, ecco perché.
A cura di Zeina Ayache
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Un impianto sottocutaneo che si scurisce in presenza di livelli anomali di calcio potrebbe essere il prossimo strumento di diagnosi precoce utile ad indicare l'insorgenza di tumori a colon, polmone, prostata e mammella. Ribatezzato ‘neo spia', questo strumento è stato realizzato grazie alla biologia sintetica nei Laboratori del Politecnico federale di Zurigo (Eidgenössische Technische Hochschule Zürich – ETH Zürich).

Un neo spia. Lo hanno definito un neo perché l'impianto in questione si scurisce quando i livelli di calcio nel sangue sono anomali, questo è infatti un importante indicatore dell'evoluzione del tumore. “Il sistema si basa sull'impianto sotto cute di cellule umane ingegnerizzate che agiscono come un sensore per monitorare il calcio nel sangue. Se i livelli si mantengono troppo alti nel tempo, dando ipercalcemia, nelle cellule si scatena una cascata di segnali che porta alla produzione di un pigmento naturale, la melanina, che va a disegnare il neo” spiegano i ricercatori.

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Lotta al cancro. Per adesso il neo è stato testato sugli animali e si è dimostrato efficiente in caso di tumore a colon, polmone, prostata e mammella. Per l'essere umano però i tempi potrebbero essere molto lunghi, siamo parlando di almeno 10 anni prima di poter considerare questo tatuaggio biotech un valido strumento di diagnosi precoce.

Diagnosi e cura. Ricordiamo infatti che questo neo spia è da considerarsi unicamente come un campanello d'allarme che dovrebbe indurre il paziente a chiedere una visita approfondita al proprio medico. “Il neo non significa che la persona sta per morire – rassicura l'esperto – ma soltanto che deve fare degli approfondimenti e, se necessario, delle cure”.

Perché il calcio. Il calcio è stato utilizzato come indicatore per coloro che sono malati di tumore e sviluppano ipercalcemia, stiamo parlando del 10/15% dei casi, quindi comunque un numero relativamente basso. “Questo problema, che può mettere a rischio la vita dei pazienti, è provocato dalle metastasi che demoliscono l'osso liberando calcio nel sangue: grazie al tattoo biomedicale potremmo finalmente riconoscerlo e trattarlo prima che compaiano gravi sintomi come aritmie cardiache, insufficienza renale e coma”.

Lo studio, intitolato "Synthetic biology-based cellular biomedical tattoo for detection of hypercalcemia associated with cancer", è stato pubblicato su Science Translational Medicine.

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