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Cancro al seno, italiani colpiscono il motore della malattia con una nuova arma

Scienziati italiani scoprono una nuova arma per contrastare le proliferazione del tumore e bloccarlo, si tratta di una molecola, la miR-34a, che è un micro Rna già da tempo studiato dagli esperti. Questa molecola è in grado di colpire direttamente il motore della malattia di fatto bloccandola. Nuovi studi serviranno per capire se la scoperta possa essere trasformata in farmaco.
A cura di Zeina Ayache
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Italiani scoprono un'arma in grado di colpire e bloccare il tumore al seno controllando proprio la crescita delle staminali. A darne notizia sono i ricercatori del Centro per la genomica dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) di Milano, con il sostegno dell’Associazione Italiana per la Ricerca su Cancro (Airc). Lo studio relativo a questa nuova arma, intitolato “Dual role for miR-34a in the control of early progenitor proliferation and commitment in the mammary gland and in breast cancer”, è disponibile sulla rivista Oncogene.

Un micro Rna contro il tumore. Gli esperti spiegano che quest'arma è un micro-Rna, cioè una piccola molecola di Rna che si comporta proprio come un interruttore molecolare, in pratica accende migliaia di geni. Il suo nome esatto è miR-34a ed è stata identificata proprio dai ricercatori italiani che, così come gli scienziati di tutto il mondo, già da tempo erano sulle sue tracce. Studi precedenti avevano infatti scoperto che questa molecola miR-34a era in grado di bloccare la crescita delle cellule tumorali, ma non era chiaro come ci riuscisse.

Come hanno scoperto il potenziale di questa molecola. Osservando la molecola all'opera durante la formazione e lo sviluppo della ghiandola mammaria, gli esperti sono riusciti a comprendere il che modo la molecola miR-34a riuscisse a controllare la proliferazione delle cellule e le proprietà staminali che sono fondamentali nella rigenerazione dei tessuti. “Questo lavoro ci ha permesso di capire che l’espressione fisiologica del microRNA, miR-34a, è in grado di limitare l’espansione delle cellule staminali e può quindi contrastare più efficacemente la progressione del tumore”, spiega Paola Bonetti, prima autrice del lavoro e ricercatrice nel gruppo di Nicassio.

Una cura in futuro. Gli italiani stanno attualmente diversi sistemi nuovi per veicolare i microRNA nella cellule tumorali e, se gli studi dovessero dimostrarsi efficaci, in futuro potremmo avere farmaci in grado di colpire proprio il motore del tumore e quindi di interrompere la proliferazione delle cellule staminali che lo rigenerano in continuazione.

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