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Cancro al seno, antibiotico contro l’acne per curare il tumore: promettente scoperta italiana

Un antibiotico comunemente utilizzato per contrastare l’acne, la doxiciclina, è stato sperimentato contro i tumori al seno e ha dimostrato di essere in grado di contrastarlo. La scoperta è italiana e nei prossimi mesi nuovi test verranno effettuati per capirne di più: ecco cosa sappiamo e come fa questo antibiotico ad avere un effetto antitumorale.
A cura di Zeina Ayache
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L'antibiotico doxiciclina ha un effetto antitumorale nel trattamento del cancro al seno, questo è quanto hanno scoperto i ricercatori italiani Antonio Giuseppe Naccarato, del dipartimento di Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in medicina e chirurgia dell’Università di Pisa, e Cristian Scatena, anatomopatologo e allievo della Scuola di dottorato in Scienze cliniche e traslazionali dell’Ateneo pisano, con la collaborazione degli scienziati della University of Salford di Manchester, in Gran Bretagna, il Centro Senologico dell’Aoup e la Fondazione pisana per la scienza onlus. Ma come è possibile?

Doxiciclina e tumori. Partiamo con il dire che la doxiciclina è un antibiotico appartenente alla classe delle tetracicline e comunemente impiegato nel trattamento dell’acne volgare. Nel caso dello studio italiani, si è voluto testare l'effetto di questo farmaco sul tumore delle mammella. Ma perché? Gli esperti ci spiegano che “antibiotici, oltre a uccidere i batteri, hanno un effetto distruttivo anche sui mitocondri, le “centrali elettriche” delle cellule, di cui sono molto ricche le cellule staminali neoplastiche, responsabili dell’origine del tumore e delle recidive locali, della resistenza alle terapie e delle temute metastasi a distanza”.

Lo studio. Per dimostrarne l'effetto antitumorale, i ricercatori hanno chiesto la collaborazione di 15 donne affette da carcinoma della mammella in stadio precoce e nei casi analizzati, dopo soli 14 giorni di trattamento antibiotico, i test hanno dimostrato una diminuzione del 40% del numero di cellule staminali neoplastiche. Gli esperti, dopo i precedenti risultati ottenuti dai ricercatori britannici ‘in vitro', sono così passati al trial clinico: 200 mg di doxiciclina al giorno, per 14 giorni, sono stati somministrati a 9 pazienti (braccio sperimentale) prima dell'intervento chirurgico, mentre le altre 6 hanno fatto da braccio di controllo e sono state sottoposte direttamente alla terapia chirurgica.

Il dettaglio dei risultati. Le analisi effettuate hanno dimostrato che molti marcatori biologici (di staminalità, di massa mitocondriale, di proliferazione cellulare) sono variati nel corso della terapia a base di doxiciclina tanto che i tumori del braccio sperimentale mostravano una diminuzione significativa del marcatore di staminalità tra il 17.65 e il 66.67%.

Step successivi. Visti che i risultati ottenuti sono molto promettenti, gli scienziati contano di effettuare nuovi test, anche per capire come inibire esattamente il metabolismo mitocondriale e quindi eradicare le cellule staminali neoplastiche.

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