Cancro al colon, miele di corbezzolo possibile arma contro le cellule malate: così le uccide
Il miele di corbezzolo potrebbe essere un preziosissimo alleato contro il cancro al colon, tra le più diffuse e letali neoplasie in Italia e nel mondo. In parole semplici, il delizioso composto ha la capacità di bloccare la crescita e la proliferazione delle cellule cancerose in test di laboratorio. Lo ha dimostrato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati italiani della Facoltà di Medicina presso l'Università Politecnica delle Marche, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi spagnoli del Gruppo di Scienze Alimentari dell'Università di Vigo e dell'Istituto di Nutrizione e Tecnologia Alimentare “Jose Mataix” dell'Università di Grenada.
La ricerca. Gli scienziati, coordinati dal professor Maurizio Battino, docente presso il Dipartimento di Scienze Cliniche Specialistiche ed Odontostomatologiche (DISCO) dell'ateneo di Ancora, sono giunti alla loro conclusione dopo aver applicato il miele di corbezzolo su diversi modelli di cellule tumorali del colon. Nello specifico, Battino e colleghi hanno voluto verificare gli effetti dei composti contenuti nel miele sulla proliferazione cellulare, sul ciclo cellulare e sull'apoptosi (“suicidio” cellulare) delle cellule metastatiche dell'adenocarcinoma del colon umano (HCT-116). Tra i principali composti fenolici analizzati il kaempferolo e l'acido gallico.
I risultati. Gli scienziati hanno osservato che il miele di corbezzolo ha effetti citotossici e anticologenici, in grado di arrestare il ciclo cellulare, favorire l'apoptosi e creare stress generalizzato alle cellule malate. In pratica, dimostra una spiccata azione chemio-preventiva contro la diffusa neoplasia. “Il trattamento con questo miele blocca il ciclo delle cellule del cancro regolando alcuni geni, inibisce la migrazione delle cellule, riduce la loro capacità di formare colonie e induce la loro morte programmata”, ha dichiarato l'autore principale dello studio. Questi effetti non sono stati osservati sulle cellule sane, a dimostrazione che potrebbe trattarsi di una vera e propria arma contro il cancro. Naturalmente i risultati dovranno essere confermati attraverso studi in vivo e clinici. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla ricerca scientifica Journal of Functional Foods.