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C’era una volta un monaco medioevale che sembrava Yoda

Chi ha detto che l’universo dei manoscritti non può celare emozionanti sorprese?
A cura di Nadia Vitali
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I mostri del medioevo potevano essere ripugnanti e suscitare diffidenza o meravigliosamente attraenti per la loro natura singolare; talvolta erano in cerca di amore e tenerezza, come gli unicorni, talaltra erano intriganti e per questo ancor più pericolosi. Potevano causare irritanti fastidi, togliere il sonno e, nella peggiore delle ipotesi, trascinare con sé l’anima dei malcapitati defunti che non si erano comportati degnamente. In certi casi erano veramente appariscenti, soprattutto quando magari si presentavano armati di tutto punto o con chissà quante teste. Altre volte, infine, potevano somigliare alle star del cinema hollywoodiano. Tipo a Yoda.

Yoda in un manoscritto

Se la fonte non fosse proprio la British Library sembrerebbe uno scherzo. Tra l’altro lo stesso Yoda è stato protagonista di una burla ordita da quei buontemponi del CERN. Ma questa volta sono tutti serissimi (più o meno), perché tra le pagine di un manoscritto medioevale è realmente saltata fuori l’illustrazione di un monaco curiosamente somigliante al personaggio di Guerre Stellari. A comunicarlo è stato Julian Harrison, curatore della sezione manoscritti che, evidentemente, sa cosa può rendere decisamente social persino un argomento apparentemente tanto distante da noi.

Il "monaco–Yoda" del manoscritto
Il "monaco–Yoda" del manoscritto

Non trovate che le somiglianze siano nette? Certamente doveva saperlo anche il signor Harrison che, con questa foto, ha fatto il pieno di tweet e followers in poche ore. Quest'anno ha avuto un bel po' da fare, con gli ottocento anni della Magna Charta Libertatum ma questo non gli ha impedito di veder crescere l'"audience" della pagina twitter Medieval Manuscripts. In realtà la sua figura di curatore – esattamente come sta accadendo per molte realtà analoghe – è anch'essa oggetto di grandi trasformazioni che seguono la società in cui viviamo: e questo non è un male. Al di là dei grandi (e fondamentali) programmi di digitalizzazione di opere preziosissime, che vengono così "assicurate" per l'avvenire, in ogni parte del mondo si può accedere a risorse un tempo lontanissime. O, più semplicemente, venire a conoscenza di curiosità come questa che senz'altro ricorderemo in futuro.

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