499 CONDIVISIONI

C’è un nuovo virus letale dei maiali che preoccupa gli scienziati: siamo a rischio contagio

Si tratta di un deltacoronavirus suino individuato per la prima volta nel 2012 in Cina. Attraverso specifici test in provetta un team di ricerca internazionale ha dimostrato che l’agente patogeno ha la capacità di entrare e replicarsi nelle cellule umane. È molto simile ai virus della SARS e della MERS.
A cura di Andrea Centini
499 CONDIVISIONI
Immagine

Un virus letale scoperto recentemente nei maiali può infettare cellule umane in provetta; è dunque concreto il rischio che sia in grado di fare il pericoloso ‘salto di specie' dai suini alla nostra. Lo ha dimostrato un team di ricerca internazionale composto da studiosi dell'Università Statale dell'Ohio (Stati Uniti) e dell'Università di Utrecht, Paesi Bassi. L'agente patogeno scatena crisi di diarrea e vomito, e in alcuni casi può sfociare nella morte degli animali infettati.

Il virus in questione, tecnicamente definito deltacoronavirus suino, è stato isolato per la prima volta nel 2012 in Cina, senza tuttavia palesare i suoi effetti negativi. Nel 2014 è stato nuovamente individuato in allevamenti di suini dell'Ohio, dove ha scatenato una forte epidemia di diarrea. Da allora è stato rilevato in varie parti del mondo e anche negli uccelli.

I ricercatori sono preoccupati poiché il virus somiglia molto a quelli della SARS (Sindrome respiratoria acuta grave) e della MERS (Sindrome respiratoria mediorientale da coronavirus), che negli anni passati hanno contagiato e ucciso migliaia di persone. Un'epidemia di SARS, patologia che nasce nei pipistrelli, tra il 2002 e il 2003 fece oltre 700 morti, un numero analogo a quello delle vittime della MERS (che ha un tasso di mortalità del 30 percento, più alto di quello della SARS).

Per determinare la pericolosità del virus, gli studiosi coordinati dal professor Ken Kenney e dalla professoressa Lisa Sainz hanno analizzato la relazione tra l'agente patogeno e il recettore aminopeptidasi N, presente anche nelle cellule umane. Dai test in laboratorio è emerso che il coronavirus riesce ad ‘aprire' questo lucchetto e introdursi nelle cellule umane, dove inizia a replicarsi.

Ciò non significa che il virus possa effettivamente compiere il salto di specie – non è mai stato isolato nell'essere umano -, ma che ha la capacità di entrare e infettare le cellule umane, oltre che quelle di polli e gatti, amplificando il rischio di potenziali contagi. “Ora sappiamo con certezza che il deltacoronavirus suino può legarsi e entrare nelle cellule dell'uomo e degli uccelli. Il nostro prossimo passo è osservarne la suscettibilità – i maiali malati possono trasmettere il loro virus ai polli, o viceversa, e agli umani?”, ha sottolineato la professoressa Sainz. I dettagli sul pericoloso coronavirus sono stati pubblicati sul sito dell'Università Statale dell'Ohio.

[Credit: PublicDomainImages]

499 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views