Bimbi geneticamente modificati, università si dissocia: critiche sull’autore dell’esperimento
L'annuncio choc del professor He Jiankui sulla nascita dei primi bambini geneticamente modificati, le gemelline cinesi Lulu e Nana, si arricchisce di un colpo di scena inaspettato. La Southern University of Science and Technology di Shenzhen dove lavora il ricercatore, infatti, non solo si è dissociata dall'esperimento, sottolineando che non è stato condotto nei propri laboratori e che il Dipartimento di biologia non ne era a conoscenza, ma ha ribadito che sono state violate l'etica e le norme accademiche ed è dunque stata avviata un'indagine sull'autore. Il duro comunicato stampa è stato pubblicato sul sito ufficiale dell'ateneo (è in cinese ma traducibile con Google Translate).
Si tratta di una tegola non indifferente per Jiankui, consapevole del coro di sdegno e disapprovazione che lo avrebbe investito dopo l'annuncio fatto in un video su youtube e all'Associated Press, ma che probabilmente non si aspettava di essere scaricato dalla sua università. L'ateneo si è affrettato anche a dichiarare che il professore ha preso un periodo di pausa da febbraio 2018 fino al gennaio 2021, prendendo ulteriore distanza dal controverso esperimento. Non è da escludere che a seguito dell'indagine condotta da una commissione indipendente He Jiankui venga definitivamente licenziato dall'ateneo.
Le critiche più aspre nei suoi confronti sono state mosse da colleghi di tutto il mondo, che hanno definito l'esperimento “mostruoso” ed “estremamente pericoloso”. Il codice genetico delle piccole, infatti, è stato manipolato con la tecnica CRISPR/Cas9 per renderle resistenti al virus dell'HIV, una patologia altamente evitabile. Intervenire su embrioni sani esponendo i nascituri a mutazioni fuori bersaglio (off target) – il principale rischio che potrebbe facilitare l'insorgenza di altre patologie e menomazioni – secondo molti biologi è stato un atto disgustoso e deprecabile. Un rischio ancor più inquietante di queste manipolazioni indotte in laboratorio risiede nell'ereditarietà, col rischio di trasmettere alla discendenza mutazioni dall'esito imprevedibile e contaminare il genoma umano.
Il professor Robert Winston, professore emerito di studi sulla fertilità e professore di scienze e società all'Imperial College di Londra, ha espresso le sue perplessità sull'esperimento alla BBC: “Se questo è un rapporto falso, è una cattiva condotta scientifica e profondamente irresponsabile. Se è vero, è ancora una cattiva condotta scientifica”. Gli ha fatto eco il professor Julian Savulescu dell'Università di Oxford, che ha dichiarato: “Se è vero, questo esperimento è mostruoso: gli embrioni erano sani, non erano affetti da malattie. La modifica genetica è una procedura sperimentale ed è ancora associata a mutazioni fuori bersaglio, in grado di causare problemi genetici precoci e più tardi nella vita, compreso lo sviluppo del cancro. Questo esperimento espone i bambini sani normali ai rischi della modifica genetica senza alcun reale beneficio necessario”.
Gli studiosi non escludono che il perfezionamento della CRISPR/Cas9 e di altre tecniche affini in futuro possa essere fondamentale per debellare gravi malattie genetiche, andando a correggere i geni difettosi, ma al momento si è ancora molto lontani da questo traguardo, proprio alla luce dei gravi rischi. Il lavoro del professor He Jiankui, dunque, non solo è stato uno schiaffo all'etica della ricerca, ma ha messo seriamente a repentaglio la vita delle due gemelline modificando embrioni perfettamente sani.