Batteri e Bancomat: l’unico vero pericolo è il conto in rosso
Attenzione ai tastierini alfanumerici dei bancomat: sarebbero dei veri e propri veicoli di virus e batteri. Si tratta di una news mutuata molto probabilmente da un report della American society for microbiology. Per quale motivo questi dovrebbero essere più pericolosi della panchina di una fermata d'autobus o della tavoletta del Wc di un bagno pubblico non è dato saperlo. E' vero che non dobbiamo prendere sotto gamba l'aumentata resistenza dei batteri agli antibiotici, ma è altrettanto vero che abbiamo un sistema immunitario in grado di non costringerci a vivere chiusi in casa, come succede a chi sviluppa una vera e propria fobia debilitante ai batteri, definita "misofobia".
Abbiamo chiesto un parere a due esperti di EduTube Italia: Daniel Puente (biologia) e Gaetano Pezzicoli (biomedicina). In realtà lo studio citato dovrebbe essere mirato ad una migliore comprensione dell'origine di questi microrganismi, nessuno voleva allarmare riguardo ad una potenziale minaccia da parte dei bancomat in questo senso. Tali paure possono anche sfociare in vere e proprie patologie o comportamenti al limite della superstizione. Un tempo c'era chi puliva la cornetta dei telefoni pubblici prima di utilizzarli. Il punto fondamentale è che non c'è motivo per ritenere il tastierino dei bancomat più settico di altri oggetti pubblici:
Fin quando non c'è in giro una epidemia o una pandemia, prendere germi da un bancomat è una cosa estremamente tranquilla, dato che in buona sostanza sono gli stessi che hai già sulla pelle.
Per una vera igiene corretta. Molte cose riguardanti la profilassi, specialmente dopo essere stati in luoghi pubblici, continuano ad essere poco note. Pensiamo alla pulizia delle mani: il loro lavaggio dovrebbe durare un minuto e mezzo per essere efficace, oppure si può usare un prodotto alcolico apposito che ridurrebbe i tempi a 15 secondi. Medici e infermieri devono seguire delle tecniche particolari per il lavaggio. Per maggiori approfondimenti rimandiamo alla lettura di un articolo del Ministero della sanità.